Un mare di solidarietà come dopo il sisma del 1976

PONTEBBA. Accanto al sostegno economico delle istituzioni, la fase dell’emergenza dopo l’alluvione ha portato in Valcanale e Canal del Ferro centinaia di attestazioni di solidarietà. Già dalla nottata del 29 agosto, decine di pompieri volontari hanno cercato di portare conforto e aiuto alle popolazioni alluvionate.
Il mattino seguente è stata la volta delle forze dell’ordine, dei vigili del fuoco e di centinaia di volontari della Protezione civile regionale da tutto il Friuli. A dare manforte nelle prime ore dell’emergenza, in Alto Friuli sono giunti anche centinaia di pompieri volontari austriaci, tedeschi e sloveni. Per giorni i centri abitati di Ugovizza, Malborghetto, Pontebba e Dogna sono stati ripuliti dal fango e dalla ghiaia.
Vista la risonanza che l’alluvione ricevette su tutti i media nazionali, il Tg5 lanciò una sottoscrizione via sms, chiamata “Un euro per il Friuli”. In poche settimane la generosità delle famiglie italiane consentì di raccogliere oltre 1 milione di euro. Soldi che furono utilizzati per la realizzazione del ponte bailey a Pietratagliata, per il Centro sociale di Malborghetto e per il nuovo ambulatorio di Pontebba. Altri aiuti arrivarono dalla Provincia di Udine, che poche settimane dopo la tragedia consentì a una serie di piccoli negozi di prossimità (a Dogna, Pontebba e Ugovizza) di riaprire i battenti. Alla gara di solidarietà partecipò anche Confindustria Udine, donando un laboratorio scientifico alle scuole di Ugovizza. Poderosa fu la gara di solidarietà per la costruzione del centro polifunzionale di Ugovizza: parteciparono il Tg5, il governo austriaco, la Fondazione Crup, le Generali, l’Anci, la Croce rossa italiana e austriaca. Senza dimenticare il nuovo Centro anziani di Ugovizza finanziato dal distretto di Tolmezzo del Lions Club, la rinnovata Casa del consorzio vicinale di Ugovizza pagata da Protezione civile regionale, Parrocchia di Ugovizza, Fondazione Crup e Caritas. Alla raccolta fondi contribuirono anche istituzioni e associazioni della Repubblica slovena.
Infine la generosità ha reso possibile la costruzione del centro polifunzionale di Dogna, finanziato dal Fogolar Furlan di Milano, dalla Camera di commercio, dalla Cassa di risparmio di Trieste, dall’Anci. Tanti i contributi arrivati anche da privati cittadini. (a.c.)
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