Un laboratorio di idee: lo Iuav di Venezia progetta l’ex Distretto

Realizzati plastici in 3D per riqualificare l’area di via XXV Aprile Spagnol e Zanfrà: abbiamo la possibilità di avere 5 milioni
Chiara Benotti

sacile

L’ex Distretto militare è finito all’università di Venezia: nei progetti e nei plastici in 3D creati dagli studenti di architettura dello Iuav.

«Dalla partnership tra il Comune di Sacile e l’Istituto universitario di architettura è nato il laboratorio di progettazione – ha detto Anna Zanfrà, assessore all’urbanistica –. Un laboratorio di idee che ha l’obiettivo di ridare vita all’ex Distretto, gia sede del convento di Sant’Antonio abate».

La visita del sindaco Carlo Spagnol nel laboratorio progettuale dello Iuav (con lui Anna Zanfrà, il tecnico comunale Andrea Petracco e Dino Pegolo, presidente Fai-Sacile) ha incardinato sul futuro il recupero della struttura storica in via XXV Aprile, che cade a pezzi. «Un passo in avanti verso la rigenerazione urbana dell’area dell’ex Distretto – ha commentato Spagnol –. L’idea è quella di un recupero a livello di infrastrutture e servizi, limitando il consumo di territorio». Il problema quello del “quando” e del “come”: mancano le risorse finanziarie. «Ci siamo candidati al finanziamento statale di 5 milioni di euro – ha aggiunto l’assessore Zanfrà –. Abbiamo chiesto contributi alla Regione per bloccare i crolli in via XXV Aprile e vicolo Dal Fabbro». La proposta: un nuovo parcheggio in vicolo Dal Fabbro dopo la demolizione delle ex scuderie.

«Il Governo prevede l’assegnazione ai Comuni di contributi per investimenti in progetti di rigenerazione urbana per ridurre il degrado sociale – ha dettagliato Zanfrà –. Si tratta di finanziamenti per interventi triennali, sino al 2034, e speriamo di ottenere i cinque milioni».

Entro settembre il ministero dell’Interno determinerà l’assegnazione del contributo: il candidato liventino è lo storico complesso in via XXV Aprile. Il Comune ha avviato un percorso progettuale di rigenerazione urbana con Anci, Confcommercio, Fai e ateneo di Venezia. «La proposta è quella di un recupero dei fabbricati nella corte interna e la demolizione, invece, dei capannoni destinati a deposito sul retro del compendio immobiliare – ha anticipato Zanfrà –. Dove sarà realizzato un parcheggio con accesso da vicolo Dal Fabbro». La Soprintendenza ha dato il via libera alla demolizione delle ex scuderie: la situazione è peggiorata nelle coperture. «Luoghi futuri dove promuovere start up innovative e laboratori artigianali o artistici – ha previsto l’assessore all’urbanistica –. Il porticato che definisce la corte su tre lati sarà riaperto e il piano superiore ha le potenzialità per potere incrementare l’accoglienza a Sacile, legata soprattutto al cosiddetto “turismo lento” come sugli itinerari dei Cammini di Sant’Antonio e di San Cristoforo». —



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