Un grande parco fotovoltaico nell’area dell’ex Fornasilla

REMANZACCO
Un enorme parco fotovoltaico nella degradata area dell’ex fornace Fornasilla e su alcuni terreni perimetrali, nella frazione di Selvis: con l’adozione, da parte del consiglio comunale di Remanzacco, di una specifica variante al piano regolatore, l’iter del progetto presentato dalla società Parco solare friulano ha registrato un nuovo e determinante passo avanti, ultimo “step” prima del rilascio, da parte della Regione, dell’autorizzazione definitiva. L’operazione prevede la completa bonifica del sito in disuso, pericoloso per la forte presenza di amianto, anche nel sottosuolo, e la sua conversione in Centro per la produzione di energia rinnovabile.
«Sarà un impianto di notevole potenza – sottolinea il sindaco Daniela Briz, che sull’argomento aveva cercato, nei mesi scorsi, il coinvolgimento dei residenti per arrivare a una scelta condivisa –: occuperà l’ex Fornasilla, ma anche una parte degli appezzamenti agricoli contigui, che ricadono in un’unica proprietà. Negli ultimi mesi l’amministrazione, i proponenti e la Regione si sono continuamente confrontati per trovare, nelle rispettive funzioni, una soluzione capace di conciliare la tutela dell’ambiente e del paesaggio con gli interessi dei cittadini e di chi attuerà l’intervento».
«Senza l’estensione sui lotti perimetrali – aggiunge Briz –, la superficie a pannelli non sarebbe stata sufficientemente ampia per rendere economicamente sostenibile il progetto: la demolizione della fornace e la messa in sicurezza degli spazi in disarmo sarebbero così rimaste un miraggio».
La stessa amministrazione comunale ha preteso un processo di mitigazione che salvaguardi da subito ambiente e paesaggio, «condizione primaria – rimarca ancora la prima cittadina – e irrinunciabile»: prevista dunque una schermatura di tutto il contesto interessato con siepi di essenze autoctone, per un’altezza non inferiore – fin dal momento della piantumazione – al metro e mezzo. E ci sarà anche un tornaconto economico per l’ente locale, che per i primi vent’anni di funzionamento del parco riceverà una somma da destinare a opere ambientali.
«Abbiamo deciso – rimarca il sindaco Daniela Briz – di non limitare le compensazioni all’attuale legislatura, con il pensiero rivolto alle future amministrazioni. Sul tavolo della paritetica Stato-Regioni è stata depositata la richiesta che l’Imu dei terreni coinvolti resti al Comune. Ed è proprio per questi motivi che spiace il voto contrario dell’opposizione: basta del resto quello favorevole della maggioranza per liberare la zona da una montagna di rifiuti e di amianto. La minoranza si è assunta la responsabilità di non aderire a una proposta che permetterà il recupero di un ambito degradato da decenni. La visione che ci ha guidato guarda sia alla diminuzione della produzione di Co2, sia alla tutela della salute dei cittadini». —
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