Un grande parco a Villa Barnaba manca soltanto l’ultima firma

BUJA. Buja in futuro avrà un nuovo grande parco che sorgerà nelle ex proprietà di Pier Arrigo Barnaba, gerarca fascista noto anche per essere stato il primo alpino paracadutista italiano. Dopo l’accordo a cui si è giunti a fine 2016 tra eredi e amministrazione comunale (che aveva fatto ricorso in appello a Trieste dopo la decisione presa dal Tribunale di Udine nel giugno dell’anno scorso) il Comune diventerà presto proprietario di quell’area. Nel mese di aprile il sindaco Bergagna sarà chiamato ad apporre l’ultima firma e poi quella proprietà (con i resti della storica villa Barnaba) e altri terreni presenti a Buja diventeranno di proprietà dell’amministrazione comunale. Dopo il ricorso in appello del Comune, gli eredi si erano detti disponibili a trattare. Da quella disponibilità si è giunti all’accordo in base al quale il Comune verserà agli eredi centomila euro e acquisirà così quegli immobili. La causa era stata avviata nel 2011 dopo che era mancato Enrico Marchetti, marito di Simonetta Barnaba e ultimo proprietario. Ora, si è concluso un percorso avviato ancora nel periodo del post terremoto.
Di certo chi governerà Buja in futuro dovrà decidere cosa fare di quell’area: «Abbiamo interpretato il sentire della comunità bujese, a cui devono andare quei terreni – ha detto il sindaco Stefano Bergagna – . Si tratta di un parco ubicato nel centro della cittadina e molto grande. Potrà essere aperto per la prima volta ai bujesi e ai visitatori. Credo che potrà essere sede anche di eventi sportivi a disposizione delle associazioni, senza dimenticare l’impegno dell’amministrazione comunale nel ricercare fondi che permettano di individuare risorse per valorizzare quello che è un sito storico di Buja».
La controparte a centrosinistra non la pensa proprio come il sindaco. Di fatto, in consiglio comunale le opposizioni avevano votato in modo contrario quando a giugno del 2016 l’amministrazione comunale aveva avanzato e approvato la proposta di ricorrere in appello dopo che il tribunale di Udine aveva assegnato agli eredi quelle proprietà: «Ribadiamo la nostra contrarietà rispetto a quella scelta – dice Rudi Fasiolo, capogruppo Vivere Buja – e questo perché all’inizio doveva essere un lascito che non avrebbe comportato costi per il Comune. Invece, nell’accordo preso, l’amministrazione comunale dovrà sborsare centomila euro a cui si aggiungono i costi relativi alle spese legali. Dopo di che, ricordiamo che attualmente il Comune ha già le sue difficoltà nel mantenere l’area verde del parco urbano per cui il problema futuro sarà avere le disponibilità economiche per gestire quel parco».
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