Un flop il mercato settimanale anticipato
SACILE. «Mercato deserto e residenti con la viabilità interrotta in centro città». Flop del mercato settimanale, ieri mattina, anticipato di 24 ore a Sacile. Pochi ambulanti e una sacilese con il numero civico in via XXV Aprile aveva il diavolo per capello. «Il disagio della mobilità bloccata si poteva evitare». Piazza del Popolo e viale Lacchin erano semivuoti.
Le proteste on line. «E il mercato? – si è chiesto Domenico sul profilo del social network –. Non era forse meglio farlo il primo maggio con un’affluenza maggiore di persone?». Barbara gestisce un bar in Campo Marzio. «Ho aperto il bar alle 6.30 – ha spiegato la sorpresa - e in Campo Marzio c’era una sola e unica bancarella. Altre due in Piazza e niente di più». Le borse della spesa si sono riempite nei mercati di Pordenone e Oderzo. «È rimasto il disagio delle strade chiuse – ha tirato il bilancio a perdere Barbara – per due sole bancarelle». Per Domenico la soluzione era quella di un mini referendum. «Potevano almeno fare un sondaggio agli ambulanti e prendere una decisione – ha consigliato per evitare altri flop -. Il primo maggio cade di giovedì: meglio pensarci prima». Altro consiglio fuori tempo massimo: «Concentrare tutto in piazza – è il post di Barbara – per liberare Campo Marzio e le due vie laterali». Un flop c’era stato anche alla vigilia di Ferragosto 2013: l’anticipo del suk aveva decimato le bancarelle.
Il mercato elettorale. «Sacile cambia – promette la coalizione di centrosinistra –: se vinciamo le elezioni, anche sulla sistemazione del mercato». Segnali di cambiamento in salsa elettorale sui plateatici del mercato cittadino: promettono di aprire un ragionamento sulla richiesta di oltre 100 ambulanti e commercianti di tornare in viale Zancanaro, anche gli attivisti del M5s. «Con il trasloco hanno rovinato quello che era il mercato più bello della provincia e anche del Trevigiano – dice il coro degli ambulanti con Rossella Sarti & C. –. Il Comune non ci ascolta e nnon fa sconti: è l’unica piazza dove paghiamo anche la corrente elettrica e l’allacciamento. Il conto per l’occupazione del suolo pubblico non scende sotto 600 euro medi pro capite». La sistemazione non garba a una quota di banchetti, ogni giovedì. «I clienti fuggono a Fontanafredda dove hanno i parcheggi vicino al mercato – dicono da due anni in Campo Marzio, viale Lacchin e via XXV Aprile –. Tanta gente ci dice che pesa troppo la spesa dal banchetto all’auto parcheggiata lontano e comprano un sacchetto di aranci e due cetrioli. Non si campa. La crisi e la scomodità di questo mercato sono un mix letale. Questa sistemazione è stata progettata male: ma chi l’ha gestita deve essere strabico e senza esperienza». Un paio di candidati sindaco promettono un altro trasloco. «Ci crediamo poco alle promesse – incrociano le dita gli ambulanti –. Sarebbe una scelta giusta e bella. Sacile non merita improvvisazioni».
Chiara Benotti
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