Un fisico friulano a capo degli scout italiani «Facciamo parlare i ragazzi dei loro sogni»

Un fisico friulano, che lavora al Centro Fermi a Roma, esperto in sistemi complessi, è il nuovo capo degli scout d’Italia aderenti all’Agesci. Sodalizio che conta 185 mila iscritti, è la più grande associazione italiana di giovani. Fabrizio Coccetti, 46 anni, nato a Spilimbergo ma residente a Tavagnacco, insieme con la moglie e i tre figli, rappresenterà gli scout cattolici per i prossimi quattro anni in coppia con la capo guida d’Italia Donatella Mela, perché gli scout le quote rosa le hanno a tutti i livelli da oltre 40 anni.
«La nostra è una diarchia paritaria – spiega Coccetti – le due figure di vertice degli scout Agesci sono per statuto un uomo e una donna, ma anche le altre rappresentanze e i 2 mila gruppi presenti sul territorio sono guidati da un maschio e una femmina». Chi dà la linea politica dell’Agesci è il Consiglio generale, il parlamentino degli scout presieduto da Coccetti e Mela. Gli obiettivi educativi dell’Agesci per il triennio 2017/20 sono esplicitati nelle Strategie nazionali di intervento e riguardano l’educazione al sogno, i capi accompagnano i ragazzi a riconoscere nel proprio sogno la possibilità di rendere il mondo migliore; è l’accoglienza, ovvero testimoniare il senso evangelico dell’accogliere, educare i ragazzi e le ragazze alla relazione personale nello spirito della reciprocità e contribuire a creare contesti aperti all’accoglienza.
«Attenzione, non vorremmo che si strumentalizzasse questo nostro obiettivo: per noi accoglienza significa avere salde le nostre radici, ovvero essere un buon cittadino italiano e un buon cristiano e aprirci al diverso e al difficile, che sia una ragazzo in difficoltà, un bambino portatore di handicap o un giovane che proviene da un altro paese. Non è una linea che vogliamo dettare al Governo, ma un lavoro sui territori con le loro specificità: fare educazione a Udine è diverso da farlo a Catania o in centro a Roma, noi facciamo scoutismo dove l’alternativa è la mafia oppure, come a Udine, accogliendo nell’Agesci anche ragazzi musulmani per i quali l’alternativa sarebbe la marginalità». L’essere cattolici non è un requisito fondamentale. «La scelta di fede è obbligatoria solo per i capi, ai ragazzi viene fatta una proposta ma non li si obbliga a nulla», spiega Coccetti.
«Ultimamente ci sono delle difficoltà, gli universitari oggi sono impegnati in esami continui e la loro disponibilità è calata, c’è poi il precariato diffuso tra i giovani adulti che non aiuta a fare volontariato – evidenzia –. Tanto per dire, nel nostro gruppo scout del Villaggio del sole hanno chiesto a mia moglie se poteva ritornare a fare il capo proprio per questa difficile congiuntura». Secondo Coccetti, «la prima dote è osservare e lo scienziato è abituato nei suoi esperimenti ad osservare la natura che parla e questo vale anche per i giovani, ask the boy, domanda al ragazzo, diceva Baden Powell (fondatore degli scout, ndr), ovvero devi cercare di capire quali sono i suoi sogni e i suoi desideri».
Coccetti, che ha lavorato per anni al Cern di Ginevra, negli ultimi tre anni è stato impegnato in un progetto di alta rilevanza del Ministero degli esteri che ha visto una collaborazione con il Sudafrica. L’obiettivo era quello di migliorare l’efficienza dei pannelli fotovoltaici (che attualmente è solo del 30 per cento). Attraverso lo studio della plasmonica il gruppo di lavoro del Centro Fermi ha realizzato un film di nanoparticelle che diffondono meglio la luce nella cella tradizionale: in questo modo si può arrivare a ridurre lo strato di silicio e quindi a diminuire l’impatto ambientale e la dipendenza dai paesi produttori di semiconduttori essenziali per realizzare le celle.
«Se tu installi un pannello sul tetto che ha una tecnologia tedesca e viene prodotto in Cina l’unico che ci guadagna in Italia è l’installatore. Se vuoi essere competitivo come paese devi avere delle tecnologie, non possiamo vivere solo di turismo» conclude Coccetti. —
BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto