Udinese: «Pronti a salvare il basket»

La società bianconera è disponibile a investire 500 mila euro, ma soltanto a fronte di un progetto davvero serio per la presenza in Legadue degli arancione.

Udine 10 Maggio 2009. Basker A1. Snaidero-Rieti .Telefoto copyright Diego Petrussi/Foto Agency Anteprima
Udine 10 Maggio 2009. Basker A1. Snaidero-Rieti .Telefoto copyright Diego Petrussi/Foto Agency Anteprima

UDINE. L’Udinese è pronta a fare la sua parte per salvare il basket udinese di Legadue. A patto però che l’operazione sia finalizzata a dare un futuro alla Pallalcesto amatori Udine (Pau). E con 822 mila euro (cioè la ricapitalizzazione proposta da Snaidero, Sereni Orizzonti e Idealservice) secondo il direttore amministrativo dell’Udinese, Alberto Rigotto «l’unico futuro possibile per la Snaidero basket è la liquidazione». Ecco perché l’Udinese, a queste condizioni, non intende versare un euro. Ma si dice pronta a staccare un assegno da 500 mila euro per rilanciare la pallacanestro a fronte di un piano complessivo da 2,5 milioni.

È quella, secondo Rigotto, la soglia minima di ricapitalizzazione per salvare la Legadue di basket. «Gli 822 mila euro - spiega - non sarebbero sufficienti nemmeno a tappare tutti i buchi». Il “sospetto” dell’Udinese è che la “mini-ricapitalizzazione” serva solo da ponte per arrivare alla vendita dei diritti sportivi di Legadue in modo tale da ridurre al minimo il debito.

E a questa operazione l’Udinese non è interessata. «Perché dovremmo pagare noi i debiti fatti da altri?» si chiedono i vertici bianconeri.

Dall’altra parte, invece, i tre soci che hanno sottoscritto una quota della “mini-ricapitalizzazione” (200 mila euro il presidente Edi Snaidero, 150 mila il vice Massimo Blasoni, rappresentante di Sereni orizzonti, e 50 mila Enzo Gasparutti della Idealservice, somme che per ora hanno salvato il titolo di Legadue) ritengono che quello dell’Udinese sia un bluff per giustificare la decisione di non rispettare più gli accordi precedenti. «Ma in quegli accordi - sottolinea Rigotto - l’Udinese si era impegnata a fare la sua parte per contribuire a rilanciare il basket e non certo a chiuderlo».

L’analisi finanziaria di Rigotto, che oltre a essere direttore amministrativo dell’Udinese è anche revisore dei conti della Pau, è semplice: «Dopo due stagioni e nonostante due aumenti di capitale sociale, il primo di 840 mila euro e il secondo di 411 mila per un totale di 1,2 milioni, all’appello per chiudere la stagione a zero e pagare tutti i debiti mancano 1,7 milioni. È vero che con l’acquisizione avvenuta due anni fa c’era già 1 milione di euro di debiti, ma in ogni caso la situazione resta drammatica. La realtà è che la gestione del basket in A2 a Udine costa 1 milione all’anno».

Da qui la proposta di ricapitalizzazione da 2,5 milioni. E un invito ai tifosi. «Condivido le preoccupazioni dei sostenitori arancione - sottolinea Rigotto - e anche noi auspichiamo che la Snaidero basket non muoia. Ma l’appello per salvare la Legadue deve essere rivolto a tutti i soci, nessuno escluso. L’Udinese farà la sua parte, ma non si chieda all’Udinese di fare basket, ovvero di gestire la squadra di pallacanestro; ognuno giustamente deve fare il suo, l’Udinese il calcio, la Snaidero il basket».

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