Udine, venerdì le dimissioni di Honsell: "Corro per la Regione"

UDINE. Adesso è ufficiale. Il sindaco Furio Honsell ha comunicato alla giunta che domani si dimetterà dall’incarico. Il professore lascia palazzo D’Aronco per candidarsi alle regionali. «Ma fino al 18 gennaio – spiega – potrò di fatto continuare a fare il sindaco».
Prima di indossare la fascia tricolore quindi il vicesindaco Carlo Giacomello, al quale saranno trasferite tutte le deleghe del primo cittadino, dovrà attendere il 19 gennaio. A sua volta Giacomello lascerà l’Edilizia privata all’assessore ai Lavori pubblici, Pierenrico Scalettaris.
Ma anche nel prossimo consiglio comunale, che sarà convocato il 15 gennaio, Honsell sarà al suo posto. E da sindaco potrebbe (il condizionale è d’obbligo) dare il via libera allo stadio 2.0 chiudendo il cerchio di un progetto che considera uno dei fiori all’occhiello della sua amministrazione.
«Non so ancora se la discussione sarà inserita all’ordine del giorno – dice –, alcuni consiglieri hanno chiesto di approfondire alcuni aspetti ed è giusto che tutti possano analizzare il progetto. Per quanto mi riguarda ritengo che riempire quegli spazi, per i quali l’Udinese è pronta a investire altri 20 milioni di euro, sia un’opportunità per la città che tra l’altro grazie al nuovo stadio ospiterà anche gli Europei under 21 nel 2019. Nei 3.400 metri non vincolati l’Udinese non vuole realizzare nessun centro commerciale, ma una vetrina per le specialità e le eccellenze del Fvg e per gli sponsor».
Per quanto riguarda la scelta di correre per le regionali invece il sindaco assicura che la decisione è maturata per la volontà di «proseguire nell’impegno preso con i cittadini», ma il primo impegno di Honsell sarà quello di lavorare per unire il centrosinistra.
«È una condizione imprescindibile per vincere ed evitare di consegnare la Regione alle destre populiste e io intendo muovermi in quella direzione. Uniti possiamo fare cose importanti e resto convinto che ci siano ancora le condizioni per trovare un’intesa anche se oggi tutti sono concentrati su quanto succede a Roma. Ma le politiche sono un’altra cosa.
Se mettiamo al primo posto l’interesse della Regione la risposta del centrosinistra non può che essere unitaria. Ma questo – precisa Honsell – non significa accettare supinamente la candidatura del Pd. Sergio Bolzonello è un nome autorevole e una persona per la quale nutro profondo rispetto, ma sono pronto a sfidarlo alle primarie. E non è nemmeno detto che non possa aggiungersi un altro candidato». Le primarie quindi come strumento per unire il centrosinistra e avviare un percorso politico finalizzato alla riconquista del Fvg.
Per ripartire da quanto di buono fatto dalla giunta Serracchiani («e gli esempi sono tanti – assicura Honsell –, dalla norma che ci ha permesso di approvare il bilancio a dicembre avendo già la certezza e la disponibilità dei fondi in modo tale da poter programmare spese e investimenti contribuendo così al rilancio dell’economica, all’impegno per il sociale che ha fatto del Fvg una regione inclusiva, fino alle Uti») cercando però di migliorare il dialogo con i sindaci, «a incominciare proprio dai “ribelli” che hanno contestato la riforma e con i quali va trovata un’intesa per sfruttare le tante opportunità delle aggregazioni che non sono un’invenzione friulana o italiana, ma una realtà in tutta Europa perché è giusto garantire la sovranità locale, ma i servizi per essere efficienti devono essere condivisi su larga scala».
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