Udine, trovato in una cella del carcere un telefono cellulare

ANTEPRIMA visita nel carcere di via Spalato
ANTEPRIMA visita nel carcere di via Spalato

UDINE. Si è conclusa all’alba di questa mattina l’operazione congiunta tra polizia penitenziaria e carabinieri di Udine nel carcere di via Spalato. Cominciata verso le 2 di venerdì 15 marzo, ha portato alla luce un telefono cellulare di piccole dimensioni facilmente occultabile di cui non è consentito il possesso ai detenuti.

A darne la notizia è il segretario regionale del sindacato autonomo di polizia penitenziaria Giovanni Altomare: “le indagini condotte della polizia penitenziaria di Udine all’interno del carcere friulano erano partite circa due mesi fa di concerto con i carabinieri di Udine che, insieme, hanno dato luogo nella notte ad una perquisizione straordinaria in alcune celle del carcere”.

“Le operazioni hanno avuto luogo in quattro celle ubicate al primo e secondo piano dell’Istituto ove vige il cosiddetto “regime aperto” durante le ore diurne e i detenuti hanno più libertà di movimento”, prosegue.

“Il telefonino è stato rinvenuto all’interno di una scatola della presa/interruttore di corrente, in una cella occupata da due detenuti italiani di cui uno pluripregiudicato, possessore del cellulare, ora al vaglio degli inquirenti per capire l’utilizzo che ne è stato fatto.

Altomare plaudendo “alla professionalità, abnegazione e astuzia condotta nelle indagini dal personale di polizia penitenziaria impiegato nell’operazione, nonostante le quotidiane e molteplici oggettive difficoltà lavorative per il numero di agenti in pianta organica non sufficiente per una ottimale gestione dell’Istituto e per il sovraffollamento di detenuti. Si auspica che la direzione attivi le procedure per la commissione ricompense del dipartimento dell’amministrazione penitenziaria affinché venga concesso il giusto riconoscimento al personale interessato nell’operazione”.

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