Udine perde anche il musical "Mamma mia": «Al Carnera manca il test sul parquet»

UDINE. Dopo Flashdance, Udine perde anche Mamma mia. Nonostante il Comune abbia ottenuto il via libera per ospitare eventi e concerti al Carnera, la Zenit srl ha preferito pianificare anche quel musical a Cividale perché «manca ancora una prova di carico e stabilità del parquet che è stato dotato di riscaldamento a pavimento». Troppi i rischi a carico degli organizzatori e così lo spettacolo è in programma nella città ducale i prossimi 12 e 13 febbraio.
Con buona pace di chi sperava finalmente di poter riabbracciare i grandi eventi anche a Udine. Da capitale del rock, il capoluogo friulano sembra ormai finito nel dimenticatoio a causa dei due cantieri che hanno reso indisponibili per lungo tempo lo stadio e il palazzetto dello sport. E lo scenario non è cambiato nemmeno adesso che i lavori sono finiti.
Un paradosso se pensiamo che il nuovo stadio viene regolarmente utilizzato nella sua nuova veste con la capienza massima di 25 mila spettatori da gennaio 2016 mentre il palazzetto è stato inaugurato nel giugno del 2017 e in teoria doveva essere la casa del basket e degli eventi. Non solo.
La Zenit srl, che ha organizzato il musical, è anche l’azienda che si è aggiudicata il bando per la stipula della convenzione per la programmazione di concerti e spettacoli del triennio 2017-2019. E nell’elenco delle location disponibili, insieme allo stadio Friuli, il teatro Nuovo Giovanni da Udine, piazza Primo Maggio e il castello c’è appunto il Palasport Carnera.
Ma se per quanto riguarda lo stadio il presidente di Azalea promotion, Loris Tramontin (l’uomo che è riuscito a portare sotto l’arco del Friuli i Pink Floyd, i Red Hot Chili Peppers, gli Ac/Dc e i Bon Jovi senza dimenticare lo stesso Vasco e Ligabue solo per citarne alcuni) ha sempre sottolineato le difficoltà dovute alla riduzione di capienza («la ristrutturazione ci ha privato di un luogo che ci permetteva di organizzare concerti in grado di attrarre 40-45mila persone, mentre oggi a Udine siamo intorno ai 20-25 mila e la struttura in regione che ha più posti è lo stadio di Trieste, che arriva alle 32mila presenze») per il Carnera c’era la speranza di poter subito riproporre eventi musicali.
Ed effettivamente Tramontin ci ha anche provato programmando Flashdance a Udine salvo poi fare retromarcia per la mancanza di dati tecnici sulla capacità di sopportare pesi del parquet ritenuti fondamentali per il via libera della commissione. Adesso, grazie anche al lavoro dell’assessore allo Sport, Paolo Pizzocaro quei dati ci sono e quindi il palazzetto è teoricamente pronto a ospitare concerti. Ma la Zenit srl, come detto, ha scelto di nuovo Cividale.
«Non è un addio a Udine - assicura il manager di Azalea a Zenit, Tramontin - ma secondo i miei tecnici senza una prova di carico ci sono troppi rischi e quindi abbiamo preferito andare a Cividale che, pur avendo una capienza ridotta (2mila posti a sedere contro i 2.500-2.800 del Carnera), offre maggiori garanzie.
Abbiamo scritto al Comune di Udine assicurandogli che non appena sarà effettuata una prova sulla capacità di carico del parquet con il riscaldamento a pavimenti saremo pronti a tornare al Carnera». E gli appassionati incrociano le dita visto che l’ultimo grande concerto allo stadio è stato quello dei Metallica nel 2012, mentre al Carnera sempre 6 anni fa si erano esibiti Giorgia e Mengoni. Poi più nulla.
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