Udine, l’ex hotel Europa all’asta. E c’è già la fila per l’acquisto

Il Comune vorrebbe trasformarlo in hub per la sicurezza: ma è sotto sequestro. La società proprietaria dell’immobile era stata dichiarata fallita nel 2013
Udine 14 Dicembre 2018 EX HOTEL EUROPA Agenzia Petrussi foto Massimo Turco
Udine 14 Dicembre 2018 EX HOTEL EUROPA Agenzia Petrussi foto Massimo Turco

UDINE. Il progetto c’è e le buone intenzioni anche. Ma per pensare veramente di poter mettere le mani sull’ex hotel Europa di viale Europa Unita, il Comune dovrà prima superare lo sbarramento dell’ipoteca giudiziale che grava sull’immobile. La società che ne possedeva la proprietà, la “House Building spa” di Imola, è stata dichiarata fallita dal tribunale di Bologna il 1° agosto 2013 e alla sentenza è seguito il sequestro di tutti i beni e delle attività del gruppo, l’Uni Land, operante nel settore immobiliare, di cui l’azienda faceva parte. Ex struttura alberghiera compresa.

Non un ostacolo insormontabile, ovviamente. Tant’è che per trovare le risorse necessarie per l’acquisto di quei sette piani in disuso, palazzo D’Aronco si è detto pronto a provare a giocare la carta comunitaria, attingendo ai forzieri dell’Unione Europea. Il punto è che ad avere puntato gli occhi sull’ex albergo non è il solo. E, a quanto appreso, neppure il primo. Altri gruppi e imprenditori locali avrebbero già presentato le rispettive offerte alla banca che vanta quasi 7 milioni di euro di credito nei confronti della fallita.

Intanto, il perito incaricato dal tribunale fallimentare della stima dell’immobile, posto all’angolo tra viale Europa Unita e via Roma, ha indicato in 670 mila euro il valore di mercato dell’immobile e fissato in 500 mila euro il prezzo a base d’asta. «Lo stabile è in stato di abbandono e in pessime condizioni di manutenzione – si legge nella relazione –. Sono presenti all’interno alcuni mobili e vecchie carte degli uffici pubblici occupanti l’immobile prima del suo acquisto da parte della società fallita, nel 2007». Chi se lo aggiudicherà, insomma, dovrà sottoporlo a una «ristrutturazione globale».

L’idea del Comune – come riferito sull’edizione di ieri – è di trasformarlo in un centro per la sicurezza urbana. Un’iniziativa che – nelle intenzioni del sindaco Pietro Fontanini – punta a coinvolgere soggetti privati e forze dell’ordine, a cominciare dai vigili urbani, che potrebbero contare così su un presidio fisso in Borgo stazione. A loro volta a conoscenza del fatto che l’immobile sarà messo all’asta, gli uffici comunali avevano comunque voluto tentare la strada dell’Urban innovative actions (Uia), il bando aperto dalla Commissione europea per individuare e testare nuove soluzioni per lo sviluppo urbano sostenibile.

Il budget stanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale per Uia ammonta a 372 milioni di euro circa, ma per ciascun progetto è previsto un contributo massimo di 5 milioni. Al momento, il Comune ha previsto una spesa di 3,5 milioni: una stima ancora provvisoria e di cui – ha fatto sapere ieri – potrà destinare fino al 30 per cento proprio per l’acquisto dell’immobile. La domanda deve essere presentata entro il prossimo 31 gennaio e la risposta è attesa alla fine di marzo. «È chiaro come, qualora l’immobile dovesse essere nel frattempo acquistato da altri – afferma Fontanini –, saremmo costretti a cercare un’altra sede».

Basando altrove, quindi, quell’«hub della sicurezza urbana» immaginato dal project manager Ludovica Toso (che sta elaborando il piano insieme ad Agnese Presotta): un centro dove sviluppare il tema in tutte le sue sfaccettature, anche sperimentando diverse tematiche collegate al settore, da quelle ambientale e sociale, ai fenomeni del bullismo e del cyber-bullismo».
 

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