Udine, ingressi contingentati: è caos al mercato. Gli operatori: "Così è la fine"

Il caso in viale Vat, gli operatori: “Non possiamo lavorare in questo modo così le persone scappano. Gli ingressi sono troppo limitati, e questo ci penalizza”. Flash mob degli ambulanti a Cividale

Udine, tutti in coda al mercato di viale Vat: proteste

UDINE. Code chilometriche fuori, ampi spazi vuoti dentro, tra le bancarelle. È così è scoppiata la protesta degli ambulanti de mercato all’aperto di viale Vat, a Udine. “Non possiamo lavorare in questo modo - tuonano - così le persone scappano. Gli ingressi sono troppo limitati, e questo ci penalizza”.

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Nell’area del mercato vigili urbani e volontari dell’Associazione carabinieri fanno entrare 150 persone alla volta, quando gli ambulanti, per lo spazio a disposizione, chiedono di dare il via libera ad almeno 350 persone alla volta. “A Palmanova, a Majano e in altri mercati all’aperto - aggiungono gli ambulanti - non ci sono regole così rigide e le persone sono libere di circolare. Siamo responsabili, se si creano assembramenti siamo in grado di far distanziare le persone noi. Ma devono poter entrare nell’area del mercato e non restare bloccati per ore fuori”.

Interpellato sulla situazione, l’assessore comunale Alessandro Ciani ribadisce come le regole siano state condivise con Questura e Confcommercio in modo da mantenere il più possibile l’ordine e il mantenimento delle distanze nell’area del mercato.

Si è comunque detto pronto, allo scadere dell’ordinanza, tra una decina di giorni, ad allentare le misure se l’emergenza coronavirus lo consentirà.

Flash mob degli ambulanti a Cividale. Allineati davanti ai propri furgoni, gli ambulanti del mercato settimanale del sabato - tuttora sospeso, in attesa della scelta di una location alternativa - sollevano cartelli e striscioni, protestando per il mancato via libera alla ripartenza in uno spazio che loro giudicano «assolutamente idoneo e sicuro, considerata l'ampiezza della superficie disponibile».

Garbato ma carico di convinzione e aspettative, il flash mob - in scena nella mattina di sabato 23 maggio, sotto il monitoraggio degli agenti del Commissariato di Ps cittadino, alla guida del vicequestore Alessio Camporese - ha coinvolto una ventina dei circa 30 componenti abituali del mercato: «Il Comune non ascolta né gli ambulanti - dichiara Stefano Cuttini, segretario regionale dell'associazione di categoria Goia - né i rappresentanti del Gruppo organizzato imprese autonome, presieduto da Gilberto Marcolin. Ci siamo adoperati più volte, negli ultimi due anni, con progetti di riqualificazione e proposte per dare soluzione a innumerevoli problematiche: li abbiamo presentati agli assessori, cercando sempre collaborazione, ma non abbiamo ottenuto risposte. Ora siamo davvero allo stremo, a causa di una crisi che ci ha bloccato - senza ricevere sostegni - per circa 70 giorni».

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