Udine: è morto Gianfranco Gramola, il fornaio di via Piave e viale Venezia

UDINE. Con la farina ci parlava Gianfranco Gramola. Lo coccolava l’impasto prima di infornarlo. La sveglia suonava sempre alle 4. Non conosceva riposo, né pause. Lui ogni notte era lì, a fare il pane. E avrebbe voluto continuare anche quando ormai la malattia, contro cui lottava da tempo, lo aveva debilitato.

Se ne è andato a 75 anni dopo una vita dedicata alla famiglia e al suo lavoro. Quello di fornaio. Che era molto di più. Era passione, era il rispetto delle regole («Il pane non va mai girato all’incontrario diceva sempre» ricordano le figlie Sabrina ed Elena), era la generosità che lo portava a donare le sue creazioni alle varie associazioni cittadine.

Gianfranco era un bimbo quando durante le vacanze estive portava il pane dentro a una cesta alle varie famiglie. Cresce e inizia a lavorare come panettiere al panificio Bassi in viale Venezia.

Nel 1982, assieme alla moglie Nives Pittoritto con cui ha condiviso 53 anni di vita, subentra nella gestione. Rileva poi un’altra attività in via Piave che condurrà per vent’anni e in cui lavoreranno anche Sabrina – che ora gestisce il Caffè Cortina in via Savorgnana – al banco ed Elena come pasticcera. «Mio padre era molto preciso nel lavoro – ricordano le figlie assieme alla mamma Nives –, era un uomo di grande animo, con un cuore generoso. Aveva avuto una vita di sacrifici e per lui il lavoro era tutto. Non diceva ma chiudo e vado in ferie. Anche negli ultime settimane mi chiedeva sempre, posso venire a fare il pane? Ci mancherà tanto».

Proprio per questo Elena che da una decina di anni gestisce con il marito Dino il panificio Gramola di via Grazzano ha deciso di tenere aperto in questi giorni. «Mio padre avrebbe voluto così, ne sono certa. Dopo aver chiuso il panificio in via Piave e aver svolto un’altra attività, ho capito che questa era la mia strada e ho voluto mettere in pratica tutti gli insegnamenti che ho appreso da mio padre e portare avanti questa tradizione». Lo ricordano impegnato a infornare i «suoi famosi cornetti.

Era così orgoglioso quando vinse il premio come miglior cornetto friulano». Lui che amava la famiglia, e in particolare i suoi quattro nipotini, aveva condiviso la passione per il pane con il gemello Paolo, che aveva aperto un panificio a Majano e che era scomparso sei mesi fa.

«Per papà era stato un dolore davvero insopportabile, erano legatissimi, si vedevano ogni giorno e si supportavano l’un l’altro. Da allora non si è dato pace» aggiungono. Lo ricordano Gianfranco – che sarà salutato per un’ultima volta martedì, alle 15.30, nella chiesa di via Riccardo Di Giusto –, mentre sfornava il pane e il profumo arrivava fino in strada. E quando i suoi cornetti erano dorati al punto giusto «allora sì che era felice».



© RIPRODUZIONE RISERVATA
 

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto