Il Diversamente Bistrot compie un anno di attività, la gioia dei dipendenti: «Qui siamo in famiglia»
Il locale a Udine impiega 7 persone con disabilità intellettive e del neurosviluppo. L’assessore Dazzan: «Questi progetti rendono la comunità più sana»

Sulla lavagna i prodotti del giorno: lasagne e tagliolini, le scritte in gesso. Poi via, sino al dolce – rigorosamente fatto in casa – e a una scritta: «Happy BDay», buon compleanno. Non è stato un giorno qualsiasi, infatti, quello di oggi, venerdì per 24 ottobre, il Diversamente Bistrot, locale attivo in corte Savorgnan da un anno. Esattamente. Prestigioso dunque il traguardo tagliato dall’esercizio nato per offrire un’opportunità lavorativa alle persone con disabilità intellettiva e disturbi del neurosviluppo.
Da un 24 ottobre all’altro: un anno di lavoro, dodici mesi in cui l’attività ha marciato, servendo pranzi, organizzando incontri. Festeggiamenti: l’ultimo, in ordine temporale, quello che ha visto brindare clienti affezionati, amici, autorità e, soprattutto, addetti ai lavori, invero i protagonisti del cammino compiuto fin qui dal Bistrot.
Impiegate, dietro al bancone, sette persone con disabilità intellettive e del neurosviluppo che si turnano nell’orario di apertura (dal martedì al venerdì, dalle 8 alle 20, il lunedì e il sabato dalle 8 alle 15). Con loro tre tutor esperti. In cabina di regia, Maria Cristina Schiratti presidente dell’Anffas Udine, l’Associazione nazionale di famiglie e persone con disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo cui compete la gestione effettiva del Bistrot.
«Un anno fa – ha raccontato Schiratti – abbiamo rilevato l’attività e sottoscritto il contratto d’affitto. Da allora stipendiamo i tre tutor mentre i ragazzi sono inserirti con il Sistema di inserimento lavorativo della Regione. Per sostenerci, anche a distanza di un anno, invitiamo nel nostro locale tutti gli udinesi e i frequentatori del centro storico a fare colazione, pranzo o aperitivo da noi, ma offriamo su richiesta anche servizio di catering».
La parola che quindi è passata ai dipendenti, la commozione andata crescendo. «Siete la mia famiglia», ha detto Lucrezia a colleghi e volontari dell’Anffas; «non lascio questo posto neanche per idea», ha chiarito, fra gli applausi, Francesco.
Ivan Marangone che ha compiuto 25 anni: per lui doppi festeggiamenti. «È stato un anno bellissimo – le sue parole –, l’esperienza è fantastica, mi sta aiutando a conoscere molte persone. È un ambiente davvero bello, fra noi colleghi c’è grande rispetto».
Il taglio della torta – il dolce, ça va sans dire, raffigurava un “1” – è stato accompagnato dal tintinnio dei calici in cui è stato poi versato il vino prodotto dai ragazzi dell’Anffas grazie al progetto Diversamente Doc. L’iniziativa, promossa da Giorgio Colutta, da anni vede l’associazione udinese attivamente coinvolta. «L’idea del Bistrot è nata proprio tra i vigneti, nel lontano 2011 – ha spiegato lo stesso Colutta –. Da buon agricoltore, sono felice di vedere come questa pianta sia cresciuta dando i suoi frutti».
All’evento ha preso parte, insieme all’assessore Stefano Gasparin e al consigliere Lorenzo Patti, l’assessora Chiara Dazzan: «Questo locale è rappresentativo del benessere di una comunità. Ognuno di noi ha il dovere di sostenere progetti che rendono la comunità più coesa e più sana».
Da molti anni, l’Anffas Udine si occupa del tema dell’inserimento lavorativo. «Da sempre – ha aggiunto Schiratti – sosteniamo che le persone con disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo abbiano bisogno di un progetto di vita che preveda anche il fatto di riuscire a vivere da soli e di trovare un lavoro adeguato. Nel nostro locale adeguiamo il lavoro alle capacità delle singole persone e non viceversa come spesso accade nelle varie realtà lavorative». Anche questo è uno dei segreti che finora ha segnato il successo del Diversamente Bistrot.
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