Udine, contromano in via Tullio con la refurtiva nell’auto

UDINE. A fermarli è stata la polizia stradale perché li ha pizzicati mentre procedevano contromano in viale Duodo, ma dopo diverse ore di controlli due georgiani sono stati fermati con l’accusa di ricettazione mentre un altro georgiano, un israeliano (nato in Russia) e un bielorusso sono stati soltanto denunciati sempre con la stessa accusa.
In una delle due auto infatti la polizia ha recuperato parte della refurtiva sottratta pochi giorni prima in un appartamento di Trieste e, complessivamente, i cinque avevano poco meno di 8 mila euro in contanti, somma di cui non hanno saputo giustificare il possesso.
E non è finita qui. Uno dei due “autisti” aveva infatti una patente moldava falsa e quindi, oltre a rispondere di uso di atto falso, si vedrà notificare la nuova multa per guida senza patente che prevede una sanzione amministrativa da 5 a 30 mila euro.
Tutto inizia all’1.40 del mattino di venerdì. La Stradale intercetta un’Audi A3 e un’Opel Astra bianca che procedono una dietro l’altra contromano in viale Duodo: immediatamente scatta l’alt e i poliziotti avviano i controlli del caso chiedendo anche l’intervento delle Volanti visto che i cinque occupanti appaiono particolarmente agitati e secondo gli agenti non sono per nulla collaborativi. I poliziotti decidono a quel punto di accompagnarli tutti in Questura dove i cinque resteranno fino alle 22.
Lì gli investigatori scoprono infatti che la patente moldava fornita da Giorgi Chincharauli, georgiano di 35 anni, è falsa e che l’uomo, che si era visto negare il permesso di soggiorno, era già stato espulso, provvedimento al quale evidentemente non aveva ottemperato. Da qui le accuse di clandestinità e uso di atto falso, oltre alla multa perché procedeva contromano e per guida senza patente che, come detto, con le nuove norme non è più reato, ma prevede sanzioni record da 5 a 30 mila euro.
Il georgiano che era in auto con lui, Suliko Dzneladze di 32 anni, aveva con sé un coltello a serramanico di 17 centimetri con una lama di 7 ed è stato quindi denunciato per porto d’arma abusivo. All’interno dell’Opel Astra con targa italiana, che è stata poi sottoposta a fermo amministrativo, gli agenti della squadra Mobile hanno trovato un trolley con all’interno un paio di scarpe, la batteria di un computer portatile, un coltellino svizzero e un giubbotto che sono poi risultati rubati in un appartamento di Trieste lo scorso martedì.
A “tradire” la banda è stata la richiesta di spiegare da dove venissero. I due hanno detto di aver alloggiato a Trieste ma gli investigatori, coordinati dal vicequestore aggiunto Massimiliano Ortolan, non si sono limitati a controllare l’albergo e hanno chiesto ai colleghi del capoluogo giuliano di verificare anche se in quei giorni c’erano stati dei furti così hanno rintracciato il legittimo proprietario del giubbotto e degli altri oggetti compreso un paio di scarpe indossato da uno dei cinque.
Nell’Astra sono stati recuperati anche tre telepass senza codice identificativo, due dei quali sono risultati rubati sabato 13 febbraio a Pisa dove ha riferito di risiedere Chincharauli.
La polizia è convinta che i 5 siano tutti complici anche in virtù del fatto che ognuno di loro aveva diverse centinaia di euro in contanti: quasi 8 mila in tutto.
Per questo motivo sono stati denunciati per ricettazione anche G. J., georgiano di 22 anni residente a Vienna, J. E. israeliano nato in Russia di 48 anni residente anche lui a Vienna e T. M. bielorusso di 48 anni di nazionalità ucraina residente in Lituania.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto