Udine, commosso addio all’operaio che si è tolto la vita per paura di perdere il posto - Foto

UDINE. Un lungo applauso chiesto al termine dell'omelia da don Olivo Bottos, parroco di Godia, ha salutato Giuseppe Bassi, il lavoratore di 54 anni che venerdì scorso, nel garage della sua casa,si è tolto la vita per il timore di perdere il posto di lavoro alle Latterie friulane.
Nella piccola chiesa parrocchiale sono arrivate centinaia di persone. Tante da gremire ogni angolo interno all'edificio sacro e da costringere molti a seguire la funzione dal sagrato.
Attorno al fratello Enore e alla compagna del 54enne, entrati in chiesa sostenendosi l'un l'altra dietro al feretro, si è stretta l'intera comunità di Godia con in testa l'associazione sportiva Fulgor, di cui Bassi era presidente, che ha fatto indossare ai propri atleti la divisa sportiva.
"Divisa" che in qualche caso hanno vestito pure i colleghi delle Latterie, arrivati oggi tutti e 180 per salutare l'amico e collega, mentre si è fatta notare l'assenza dei vertici della coop. salvo per il vicepresidente. In forze sono intervenuti invece gli "stati maggiori" del sindacato e i pubblici amministratori.
Il sindaco di Udine, Furio Honsell, fasciato nel tricolore, e il collega di Campoformido, Andrea Zuliani. Il segretario regionale della Cgil, Franco Belci, e il leader di Cisl Udine, Roberto Muradore.
Ha fatto giungere a Godia la sua voce anche l'arcivescovo, Andrea Bruno Mazzocato, con una missiva che ha testimoniato la sua vicinanza spirituale, specie ai familiari di Bassi, cui più volte di è rivolto anche il parroco durante l'omelia. "In questo momento - ha detto don Olivo - celebriamo il mistero e lo facciamo con il silenzio". Ha poi spronato i colleghi di Bassi a non mollare. "Siate presenti responsabilmente nel nome di Bepi".
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