Uccise l’amante, sconto di pena al pilota

PORDENONE. La Corte d’Assise d’Appello di Brescia ha riformato a 30 anni la condanna all’ergastolo, emessa in primo grado a carico di Claudio Grigoletto, il pilota d’aerei di 34 anni di Brescia che il 29 agosto di due anni fa uccise a Gambara, nel Bresciano, la hostess brasiliana Marilia Rodrigues, 29 anni, sua dipendente e amante, dalla quale aspettava un bambino.
Il legale di Grigoletto aveva sostenuto la non imputabilità del suo assistito per una parziale capacità di intendere e volere al momento del fatto, dovuta a un disturbo bipolare. Il perito nominato dai giudici, però, aveva depositato una relazione in cui aveva invece sostenuto che Grigoletto, al momento dell’omicidio, era invece lucido e consapevole.
Grigoletto e Rodrigues erano conosciuti nella Destra Tagliamento, soprattutto all’Alpi Aviation di San Quirino, società del tutto estranea alla vicenda, alla quale si erano proposti come partner commerciali per il Brasile. L’accordo di partnership tra Grigoletto e l’Alpi Aviation chiaramente non andò in porto, ma in quei giorni drammatici di fine estate 2013 un altro elemento collegò Grigoletto a un pordenonese.
Il pilota, in particolare, fu accusato di aver creato un falso account di posta e di aver attribuito una mail a Marilia, in cui parlava di un incontro chiarificatore avvenuto tra lo stesso Grigoletto, la moglie, la vittima e Paolo Zadro, direttore commerciale dell’Alpi Aviation, accusato dalla finta e-mail di aver avuto una relazione con Marilia Rodrigues, attribuendogli per giunta la paternità del figlio di quest’ultima.
Nella prima fase delle indagini Zadro era stato sentito dai carabinieri bresciani come persona informata sui fatti. Chiaramente aveva negato di aver mai avuto una relazione con la vittima ed era emerso che era stato semplicemente “usato” da Grigoletto per discolparsi.
Per il procuratore di Brescia, Fabio Salomone, Grigoletto aveva la necessità di eliminare il problema rappresentato dal fatto di essere il padre del bambino che la brasiliana aspettava. Era, infatti, sposato e padre di due figli, di cui uno nato poche settimane prima del delitto. Decise, quindi, di eliminare la ragazza, strangolata a mani nude.
Il corpo della giovane era stato ulteriormente oltraggiato, perchè l’autore dell’omicidio aveva tentato di bruciarlo con liquido infiammabile.
All’Alpi Aviation hanno sempre preferito tenere un profilo basso sulla vicenda, essendo totalmente estranei ai fatti. E anche il pordenonese incolpato, quando è venuta a galla la verità, ha tirato un sospiro di solievo.
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