Tutto l’archivio storico in 300 pagine di inventario

Cividale, conclusa l’imponente opera di classificazione dei documenti La Regione ha deciso un ulteriore finanziamento, si sta cercando una sede adatta

CIVIDALE

A poche ore dal pronunciamento dell'Unesco, atteso fra oggi e domani, Cividale sfoggia il raggiungimento di un importante traguardo (anch'esso funzionale al progetto di candidatura di cui la città longobarda è capofila nazionale): si è infatti conclusa la delicata e lunga operazione di riordino dell'archivio storico comunale, promossa dall'amministrazione ed eseguita da una ditta specializzata. A finanziare le attività, protrattesi per un paio d'anni, è stata la Regione, che ha capito le alte potenzialità del piano di recupero e valorizzazione degli archivi cittadini avviato dal Comune.

L'intervento è sfociato in un inventario che conta più di trecento pagine: gli esperti hanno lavorato su vari fronti per unificare, al momento solo sulla carta (l'archivio, infatti, si trova dislocato in più sedi), una mole di documenti che spazia dal XII al XX secolo. La sezione più antica fu consegnata al Museo archeologico nazionale di Cividale tra il 1894 e il 1896; gli incartamenti del XIX e XX secolo, invece, si conservano nel palazzo municipale. Il complesso documentale è stato interessato, tra il XIX e il XX secolo, da riordini parziali o da elencazioni sommarie, ma mai - finora - si era giunti ad una stima globale della struttura e della consistenza del patrimonio. Nel 1896 si pervenne ad una prima organizzazione e numerazione delle carte antiche; tra il 1983 e il 1985 lo studioso locale Ottavio Cotterli produsse gli elenchi della documentazione conservata in municipio, e nel 1996 una ditta fece lo stesso con una porzione dell'archivio storico. L'opera appena conclusa ha invece consentito di catalogare il bene, finalmente, nella sua interezza. E nel frattempo l'amministrazione divulga un'ulteriore, importante notizia: la Regione ha erogato un nuovo finanziamento ad hoc, che permetterà di restaurare 12 registri - equivalenti a 1.800 pezzi - dell'archivio di Santa Maria dei Battuti: i lavori dureranno circa cinque mesi, e interesseranno non solo la parte cartacea ma anche le rilegature. «Stiamo valutando come procedere, nel prossimo futuro - annuncia il consigliere comunale con delega agli archivi e biblioteche, Simone Rossi -, per riunificare in una struttura adeguata l'archivio storico comunale, in primis, ma pure tutti gli altri esistenti in città». Fra le ipotesi delineate in tal senso spicca quella del Monastero di Santa Maria in Valle (fulcro del progetto di candidatura Unesco), i cui spazi ben si presterebbero ad accogliere un tale polo documentario.

Lucia Aviani

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