Tutti in coda per ore,poi il grande abbraccio al Boss

di Cristian Rigo

UDINE.
Giorni in tenda accampati fuori dallo stadio e poi ore di coda sotto il sole: tutto per poter assistere al concerto di Springsteen dalle prime file. Tre ore di musica ed energia che hanno ripagato i 35 mila fan degli sforzi compiuti. E per una notte Udine è diventata la capitale del rock.


Il popolo del Boss.
Sono arrivati da tutta Europa, tanto che secondo gli organizzatori il 55% dei biglietti venduti in prevendita è stato acquistato all’estero. Accampati fuori dallo stadio c’erano operai, medici, avvocati e ingegneri, uomini e donne, giovani e meno giovani. Tutti accomunati dalla passione per il rocker americano, che all’inizio del concerto ha subito acceso gli entusiasmi salutando i friulani con un ripetuto «Mandi Udin».


L’attesa.
Per i primi mille che si sono presentati allo stadio e che per due giorni hanno risposto a tutti gli appelli, i cancelli si sono aperti alle 15.45. Perché da sempre i fan di Springsteen si auto–organizzano e gestiscono gli ingressi al Pit, che non è un’acronimo, ma il nomignolo che definisce l’area a ridosso del palco dove possono entrare solo gli iscritti nella lista ai quali viene consegnato un apposito braccialetto.


Il meccanismo è semplice: quando arrivi ti iscrivi alla lista e sulla mano ti segni il numero che hai conquistato in elenco. Poi scattano gli appelli per verificare la presenza: chi salta un appello viene depennato. Per le prime file devi vivere fuori dallo stadio. Ieri il primo appello è scattato alle sei di mattina, poi alle 9 e alle 11: tutti in fila a rispondere presente per entrare tra i primi. Sistemati i fan del Pit, poco dopo le 16 sono stati aperti i cancelli per tutti. E in poco tempo lo stadio si è riempito.


Gli idranti contro la calura.
Per dare sollievo alle migliaia di persone in fila gli organizzatori hanno ripetutamente utilizzato degli idranti. «Ci hanno rinfrescato più volte – racconta Maurizio, operaio 40enne di Roma che da vent’anni trascorre le sue ferie accampato fuori dagli stadi dove si esibisce Springsteen – e poi hanno distribuito bottigliette d’acqua per evitare malori. L’organizzazione è stata magnifica e tutti gli addetti sono stati cordiali».


La lunga notte.
Dopo il concerto, come da copione, i fan di Springsteen hanno preparato una grigliata nel parcheggio dello stadio, ma i fan più scatenati hanno preferito inseguire il Boss nel tantativo di riuscire ad avere un autografo. In prima fila anche Jeena, americana 37enne dell’Ohio che da anni gira il mondo sulle orme del suo cantante preferito. «Ci hanno detto che si fermerà in centro e quindi andremo là».


Squadre speciali per ripulire lo stadio.
Alle cinque di mattina sono entrate in funzione le squadre speciali della Net con soffiatori e macchine aspiratrici. All’interno dello stadio invece la pulizia è stata effettuata dalla Friul Clean che ha schierato un esercito di 70 uomini al lavoro per tutta la notte.

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