Tutti in coda a un metro per fare la spesa armati di guanti, mascherine e disinfettante

Molta educazione, nessuna psicosi, qualche esagerato. Al mercato di viale Vat le persone attendono in auto il proprio turno



Cambiano le abitudini dei cittadini, costretti a mettersi in fila per entrare nei supermercati e nei piccoli negozi di alimentari.

Se fino a venerdì gli accessi nella maggior parte delle strutture non erano contingentati, ieri tutti i punti vendita della grande distribuzione hanno messo in atto misure più restrittive per garantire la sicurezza dei cittadini e ridurre al minimo la possibilità di contagio da coronavirus. Già dalle prime ore del mattino decine di persone si sono messe ordinatamente in fila fuori dai supermercati: chi con il carrello, chi con la borsa, tutti hanno atteso con pazienza il proprio turno, cercando di mantenere la distanza di sicurezza di almeno un metro l’uno dall’altro.

La maggior parte delle persone indossa la mascherina, ma non mancano casi estremi di chi si presenta con la maschera a gas. Nell’arco di una settimana tutto è cambiato nel modo di fare delle persone: se fino a sette giorni fa i negozi erano affollati di gente in preda alla psicosi coronavirus, accalcandosi, in alcuni casi, alla cassa, ieri, nonostante la preoccupazione evidente sui volti della gente, non c’era ressa. Anche perché gli scaffali sono pieni di prodotti e non si registrano criticità particolari negli approvvigionamenti.

Il gruppo Aspiag (Despar, Interspar ed Eurospar) è stato il primo, nei giorni scorsi, a limitare gli accessi, mettendo una persona davanti all’ingresso. E così, ieri, si sono formate lunghe code nei punti vendita di via della Faula e di via Sabbadini. Ieri anche gli altri negozi si sono adeguati. Al Mega di viale Palmanova la fila arrivava fino al parcheggio, con una ventina di persone in attesa. «Aspettiamo, non possiamo fare altro», racconta una signora. «Mi sono fatta accompagnare da mio marito, ma l’ho lasciato in macchina. È più sicuro far entrare un solo componente della famiglia per la spesa».

La gente attende il proprio turno e chi ha il carrello lo disinfetta all’ingresso. Poi, dopo aver fatto gli acquisti, uscendo si disinfetta le mani. Stesse scene anche al Lidl di viale Palmanova e al Panorama. Anche qui come nel resto dei punti vendita cittadini, le cassiere indossano i guanti e le mascherine, e dopo ogni cliente disinfettano le casse. Giornate intense per il personale dei supermercati, costretto a turni prolungati, anche la domenica. «Non siamo tutelati in questo momento, e con tutta la gente che entra nei negozi ogni giorno non ci sentiamo tranquilli», confessa la cassiera di un discount.

Un tema su cui è intervenuta anche la Confcommercio Fida Udine, che attraverso il suo presidente provinciale, Andrea Freschi, ha chiesto una razionalizzazione degli orari di apertura con chiusura domenicale.

Gente composta e in fila anche al mercato di viale Vat. Molti hanno atteso in macchina il proprio turno.—



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