Truffa dei mobili Arrivate altre 50 denunce

brugnera. «Altri cinquanta casi di clienti dell’ex tronista Paolo Marco Filippin che hanno comprato mobili: pagati e mai consegnati».
L’avvocato Roberto Cescutti di Federconsumatori Pordenone ha aggiornato il “contatore” delle denunce sul caso dei mobili fantasma presentati nello show room della zona artigianale a Brugnera.
«Il tribunale ha avviato le indagini per controllare le scritture contabili della ditta L. Sato Italia-Fabbriche riunite – ha indicato il legale –. Dove sono finiti gli acconti versati dai clienti?».
Bella domanda: pare che non ci siano state restituzioni di acconti e nemmeno consegne di arredi. Dopo le promesse telefoniche fatte ai microfoni Rai a La vita in diretta è calato un silenzio assordante. Il consiglio di Federconsumatori a tutti quelli che sono rimasti con un pugno di mosche in mano dopo avere pagato acconti anche di 8 mila euro, è quello di inviare una Pec alla ditta L. Sato-Fabbriche riunite: di messa in mora per la consegna della merce.
«Dove sono i soldi – insiste l’avvocato Cescutti – che in buona fede hanno versato all’ex tronista tante persone? Molte arrivano dal Veneto a denunciare».
L’ex tronista Paolo Marco Filippin dopo Uomini e donne si era reiventato imprenditore di mobili: è finito nei guai per inadempienze e sono scattate le denunce. «Ha incassato le caparre dei mobili senza mai consegnarli – hanno denunciato alcuni ex clienti alla Federconsumatori –. Le caparre potrebbero superare mezzo milione».
Un lungo elenco di vittime della presunta truffa su salotti, cucine e tavolini, letti e armadi che è stata portata alla luce da un’indagine condotta dalla Finanza. «Le perquisizioni della Gdf sono state nella sede del mobilificio “Fabbriche riunite” di Brugnera – ha ricordato l’avvocato Cescutti –. Poi anche nell’azienda a Trieste dove Filippin lavorava come venditore incaricato». Numeri delle vittime alla verifica e potrebbero sommare 200 casi: ipotesi al momento. «Buona parte dei truffati si sono rivolti alla Federconsumatori a Pordenone, Trieste e Udine – dice Cescutti –. Tra questi ci sono anche molti veneti che hanno ordinato i mobili nel 2018».–
C.B.
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