Trovato in un bosco il cadavere di un giovane: la morte risale a due mesi fa

San Vito al Tagliamento, l’allarme lanciato da un cacciatore. Si indaga sulle cause, test del Dna. Al setaccio le denunce di scomparsa

SAN VITO AL TAGLIAMENTO. Il cadavere di un giovane è stato trovato in un boschetto, al termine di una strada sterrata che dal centro di addestramento per cani in località Rosa Vecchia si inoltra in mezzo ai campi a San Vito al Tagliamento.

È stato un cacciatore a lanciare l’allarme, nella serata di lunedì 4 settembre, mobilitando il 112. Si tratta di una località isolata, in mezzo ai campi, per nulla frequentata se non dai cacciatori durante la stagione venatoria.

Giovane trovato morto dopo mesi


Subito sul posto sono arrivati i carabinieri della stazione di San Vito al Tagliamento e dell’aliquota radiomobile di Pordenone. Il corpo era in avanzato stato di decomposizione, supino.

Accanto al giovane c’era il suo zaino. Da un primo esame condotto sul posto il medico legale Valentina Zamai ha ipotizzato che la morte risalga ad alcuni mesi orsono. Due mesi, forse tre.

Per questa ragione non è stato possibile identificare con certezza il giovane. Alcuni effetti personali trovati addosso al ragazzo, però, potrebbero essere riconducibili, secondo i carabinieri, a un giovane di origine straniera residente a San Vito che non dà più notizie di sé da diverso tempo.

Anche il dato temporale del decesso collimerebbe con questa ipotesi. I militari dell’Arma hanno passato al setaccio tutte le denunce di scomparsa degli ultimi mesi per verificare le corrispondenze.

Gli inquirenti intendono fare un test del dna per poter identificare in modo definitivo il giovane deceduto. I rilievi sul posto sono proseguiti per circa tre ore. Dopo il tramonto è stato richiesto il supporto dei vigili del fuoco di San Vito al Tagliamento per illuminare la zona con le fotoelettriche montate sui mezzi.

La salma è stata rimossa e portata all’ospedale di Pordenone dove nella notte l’anatomopatologa Valentina Zamai ha proceduto all’ispezione esterna per ulteriori verifiche sulla causa della morte.

Gli scrupolosi accertamenti condotti dai carabinieri della Compagnia di Pordenone, coordinati dal maggiore Marco Campaldini, hanno permesso di escludere il coinvolgimento di terzi nel decesso. La relazione medico-legale sarà inviata al pm Pier Umberto Vallerin.

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