Trovano la zia morta in ospedale: «Nessuno ci aveva avvertite»

San Daniele, vanno a trovare un’anziana parente e scoprono che è deceduta da più di un giorno

SAN DANIELE. Vanno in ospedale a trovare un’anziana parente e scoprono che è deceduta da più di un giorno ma nessuno le aveva avvisate. È accaduto nel reparto di medicina dell’ospedale di San Daniele e a raccontare la vicenda è la nipote della defunta.

«Mia zia è stata ricoverata 10 giorni fa – spiega –. Da un paio di mesi era ammalata e la situazione negli ultimi tempi si era aggravata. Quando è stata ricoverata è stata avviata una terapia farmacologica, lunedì però la decisione dei medici di sospenderla. Contemporaneamente i sanitari – prosegue la nipote – l’hanno trasferita in una stanza singola: lei infatti si lamentava di continuo».

Quanto alle visite alla signora, sorella e nipote le sono state accanto ogni giorno a esclusione, fatalità, dello scorso mercoledì.

«Io e mia mamma – ricorda la nipote – ci recavamo a trovarla ogni giorno dalle 12.30 alle 15.30. La situazione era critica e nessuno si aspettava o sperava in un miracolo. Martedì, però, nonostante tutto la zia ha aperto gli occhi e mi ha riconosciuta: ha detto il mio nome e mi ha preso la mano. Io ho cercato di farle coraggio. Mi ha detto anche che aveva dolori: sono andata al bancone per chiedere se potesse esserle aumentata la dose di antidolorifici ma era necessario parlare con il medico. Intanto mia zia verso le 17 si è addormentata. L’abbiamo lasciata poco dopo».

Le parenti dell’86enne, sapendo di non poter essere presenti il giorno successivo, hanno provveduto a lasciare in reparto i propri recapiti: numeri di cellulare, di casa e ufficio per essere avvertite in caso di necessità.

La giornata di mercoledì le due parenti, come detto, non sono riuscite a far visita all’anziana: «Giovedì siamo arrivate attorno alle 12.30 e ci siamo avviate verso la sua stanza. Le infermiere presenti ci hanno detto che non si poteva entrare, di rivolgerci al bancone. Lì la notizia che mia zia era morta la notte tra martedì e mercoledì». Giovedì stesso la nipote si è recata nelle celle mortuarie del Sant’Antonio: la salma dell’anziana zia era là.

Le due donne ovviamente hanno manifestato tutto il loro disappunto: «si sono scusati: le infermiere in primis, ma anche i medici con i quali abbiamo parlato hanno riferito di aver commesso un “grave” errore. I medici ci hanno detto di scrivere una mail all’Urp. La dottoressa che seguiva la zia ci ha chiamate perché vuole parlarci: a questo punto non vedo di cosa si debba parlare».(a.c.)

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