Trova un tesoro da 800 mila euro in soffitta

ARBA. In soffitta ha trovato titoli di credito pubblico e polizze assicurative mai riscossi: un tesoretto da 800 mila euro. Questo, almeno secondo le valutazioni di Agitalia, associazione che si occupa del recupero di titoli anche molto vecchi (bot, libretti bancari e postali, buoni postali, polizze assicurative), cui la 65enne Santina Bratti di Colle di Arba si è rivolta in seguito al ritrovamento della documentazione, appartenuta al nonno.
Ma la donna ha riferito di non essere stata ancora messa al corrente sull’esisto delle valutazioni effettuate dall’ente. Ieri, però, sul caso Agitalia ha diffuso una nota agli organi d’informazione.
Raggiunta al telefono, la 65enne è rimasta senza parole. «Ottocentomila euro? Ma stiamo scherzando? Di cosa parliamo?», è stata la sua reazione. Dinanzi alla sua incredulità, si è cercato di capire meglio la questione. Ed ecco il racconto: «Pulendo la soffitta della casa dei nonni, in cui oggi risiedo, mi sono imbattuta in vecchissimi ricordi di famiglia, tra i quali una serie di titoli di credito pubblici, oltre a polizze vita e assicurazioni varie, mai riscossi – ha fatto sapere –. Ho pensato dunque di rivolgermi ad Agitalia per ricevere assistenza».
Questo, circa un mese fa. Dall’associazione, poi, nessuna notizia. Ieri, l’annuncio agli organi d’informazione. «Non sono stata più informata di nulla – ha detto –, e non nascondo che mi sorprende molto il fatto che, su una questione privata, vengano informati prima i mass media dell’interessata. Incredibile, anche perché quello che mi interessa non è di certo che sia fatta pubblicità sulla vicenda. Tra l’altro, 800 mila euro mi pare un importo esagerato. Non ho fatto eseguire valutazioni ad altri soggetti, ma avendo letto le carte che ho trovato, mi sembra una somma improbabile».
Questa è l’opinione della 65enne: nessuno, è bene precisarlo, vuole mettere in dubbio l’operato di Agitalia. E’ comprensibile, comunque, che Bratti voglia vederci chiaro, considerato che 800 mila euro, in particolare di questi tempi, sono una cifra da capogiro. Una somma che può cambiare la vita.
Nella nota dell’associazione, comunque, si legge che «i titoli sono stati fatti stimare da un nostro consulente contabile ed è risultato un valore monetario attuale, tra interessi, rivalutazione e capitalizzazione, per tanti decenni di giacenza nelle casse dello Stato pari a circa 800 mila euro (la cifra è approssimativa per difetto, considerando il grande numero di titoli, ci si riserva una consulenza contabile dettagliata in vista dell’udienza di mediazione).
La donna ha conferito mandato al nostro ufficio legale per agire al fine del recupero della somma a Banca d’Italia e ministero delle Finanze, obbligati in solido a onorare tutti i debiti esistenti anche prima dell’avvento della Repubblica Italiana. Abbiamo dunque inoltrato la richiesta a ministero dell’Economia e Bankitalia per il pagamento».
Questo, insomma, il quadro della vicenda. Oggi Bratti prenderà contatti con Agitalia per ricevere informazioni.
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