Troppo “fai da te” nell’uso di antibiotici Così i batteri diventano multiresistenti

l’emergenzaBatteri resistenti che non vengono vinti dagli antibiotici: è la nuova emergenza nel settore della infettivologia, alle prese con la guerra a virus e batteri. Una emergenza causata anche...

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Batteri resistenti che non vengono vinti dagli antibiotici: è la nuova emergenza nel settore della infettivologia, alle prese con la guerra a virus e batteri. Una emergenza causata anche dal troppo “fai da te” al quale si ricorre ultimamente, assumendo antibiotici in maniera sconsiderata e senza indicazione del medico curante.

«In termini generali – afferma Massimo Crapis, direttore dell’unità operativa di infettivologia della Azienda per l’assistenza sanitaria 5 di Pordenone – la vera emergenza è costituita dai batteri multiresistenti. Abbiamo casi di infezioni nei siti più vari, dai polmoni alle vie urinarie, all’addome, in cui la particolarità è legata al fatto che i batteri, che sono i soliti, hanno sviluppato una resistenza agli antibiotici di prima linea. Il rischio è che poi la sintomatologia si aggravi nonostante il paziente cominci una terapia perché non c’è una risposta. Ecco che la nostra lotta è concentrata in particolare su due fronti: il primo è il trattamento delle infezioni da batteri multiresistenti. Nel contempo dobbiamo cercare di coordinare le strategie affinché i batteri sviluppino meno resistenza possibile».

Il dottor Crapis è responsabile della “Antimicrobial stewardship” per l’Aas 5, una serie di interventi coordinati che hanno lo scopo di favorire l’uso appropriato degli antibiotici e che indirizzano nella scelta ottimale del farmaco, dal tipo alla quantità. Un progetto che è in rete con altre strutture di infettivologia di tutta Italia.

La resistenza agli antibiotici è dovuta anche a un uso sconsiderato degli stessi, nonostante le raccomandazione degli medici. «Le resistenze sono aumentate – prosegue il medico – quando l’utilizzo degli antibiotici è diventato troppo diffuso, spesso a dosaggi troppi bassi». È una delle cause che hanno determinato un aumento del tasso di resistenza dei batteri.

«Il piano – mette in evidenza il direttore dell’unità operativa di infettivologia della Aas 5 – prevede di andare a formare tutti i medici su quali sono i criteri di appropriatezza, stabilendo quando dare gli antibiotici, quali antibiotici prescrivere e in che quantità. Nella nostra attività abbiamo tenuto corsi rivolti ai medici ospedalieri e ai medici di medicina generale, perché dobbiamo ragionare a tutti i livelli. Il prossimo passaggio sarà andare reparto per reparto, incontrando tutti i medici», per condividere con loro le nuove linee di comportamento in questo campo.

Per i cittadini vale sempre, invece, l’indicazione di assumere antibiotici soltanto in presenza della prescrizione del medico curante, evitando di ricorrere al “fai da te”, che, oltre a non portare benefici, potrebbe anche avere conseguenze gravi. —



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