Troppi rumori nel condominio, scoperta casa a luci rosse

UDINE. Blitz anti-prostituzione martedì sera in via Parini. I carabinieri, al termine di una perquisizione delegata dalla Procura della Repubblica, hanno sequestrato un appartamento al civico 6. E una colombiana di 58 anni che da tempo risiede in città è stata denunciata a piede libero per le ipotesi di reato di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione.
Cinque anni di esposti
Da oltre cinque anni l’amministratore del condominio “Marina” e le singole famiglie che vi abitano segnalavano disagi e situazioni anomale alle varie istituzioni. Negli ultimi mesi, poi, il via vai era ulteriormente aumentato. E così i cittadini non hanno esitato a mandare nuovi dettagliati esposti alle forze dell’ordine.
Scatta l’indagine
Una delle denunce è stata raccolta dai militari della stazione di Udine. E subito sono partiti gli accertamenti sotto la guida del comandante, il luogotenente Arcangelo Lo Bianco. Sulla base degli elementi raccolti in questa fase preliminare - nella quale sono stati effettuati anche servizi di osservazione -, il pm Paola De Franceschi ha disposto ulteriori approfondimenti.
Bloccati due clienti
Verso le 22 dell’altra sera alcuni militari in borghese della Compagnia di Udine, al comando del capitano Alberto Granà, si sono avvicinati all’edificio senza farsi notare e hanno bloccato due uomini che stavano uscendo dall’appartamento in questione. Entrambi hanno ammesso di aver usufruito di prestazioni sessuali. E qualche istante dopo, da dietro la porta che era rimasta aperta, è spuntata una donna seminuda.
Nell’alloggio tre straniere
Nella casa c’erano due colombiane e una dominicana. Per loro non ci sono state conseguenze, se si esclude il fatto che hanno dovuto lasciare l’abitazione a seguito dell’apposizione dei sigilli.
Nelle stanze gli investigatori hanno trovato e messo sotto sequestro vario materiale (preservativi e altro) che è stato ricollegato a un’attività di prostituzione.
Accertamenti ancora in corso
Nei guai, come detto, è poi finita una quarta donna (la quale al momento del controllo non si trovava nell’appartamento) che, stando a quanto emerso finora, ha la disponibilità dell’abitazione e percepisce somme di denaro per "l'affitto".
Il sollievo dei condomini
La notizia del sequestro, in poco tempo, è rimbalzata da un pianerottolo all’altro. «Era ora» ha dichiarato più di qualcuno. «Farò una torta per gli uomini che finalmente hanno operato» ha replicato subito un’altra signora.
I residenti raccontano che quell’andirivieni di sconosciuti a tutte le ore del giorno e della notte ha creato non pochi problemi nel palazzo. «Sono stato svegliato tante volte, anche la domenica mattina, da clienti, magari ubriachi, che non sapevano quale era il campanello giusto. Una volta ho anche chiamato la polizia» riferisce infatti un signore.
«E poi i rumori continui - aggiunge una vicina -, gli schiamazzi, l’ascensore bloccato, la porta lasciata aperta, i tacchi su e giù per le scale, le donne che giravano vestite in maniera a dir poco discinta. All’inizio avevamo pensato a un ampio giro di amicizie, per così dire. Ma poi è emerso in modo evidente che non era così».
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