Troppa tv condiziona la cucina

Al Salotto del Gusto la “confessione” di Spyros, primo vincitore di Masterchef
Bumbaca Gorizia 24_09_2016 Gusti Premio a Raspelli con Romoli© Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 24_09_2016 Gusti Premio a Raspelli con Romoli© Fotografia di Pierluigi Bumbaca

Non solo Raspelli. Anima del Salotto del Gusto, sul tema “La videocucina: dalla tv al web, i media tra i fornelli”, è stato anche Spyros Theodoridis (nella foto), primo vincitore di Masterchef.

Ma se per Raspelli il punto è che terra, territorio, tradizione devono sempre figurare in quest’ordine e in primo piano, sia per gli chef che nelle case, Spyros ha parlato di un mondo dove il montaggio televisivo accelera i tempi di ricette già brevi e veloci. Una filosofia condizionata dalle macchina da presa, che ha ripreso anche Raspelli, dato che «per la tv è meglio un gregge di pecore che si muove che un grappolo d’uva».

Ci sono altri fattori che il critico guarda con preoccupazione. «Il problema è che spesso un piatto deve essere soprattutto bello, per apparire», poi c’è la banalità delle situazioni «con il cuoco truce che giudica con le braccia conserte» e «un eccesso di fantasia da parte di certi chef».

Il conduttore Fabrizio Nonis ha poi stimolato il dibattito con una domanda più isontina: «Gusti di frontiera non ha anticipato un po’ quello che è successo con l’Expo?». Da lì si è entrati in un insieme di suggestioni comunicative, quelle capaci di esaltare i prodotti di determinati territori. Per “noi” Raspelli non ha parole di critica, solo qualche rimpianto sulla poca pubblicizzazione della Rosa di Gorizia. Spyros è stato poi incalzato con il cosiddetto “Gioco della torre”. «Butterei giù Carlo Cracco, poi Barbieri, ma salverei Joe Bastianich», si è confessato davanti a un pubblico divertito. È intervenuto anche Gilberto Zaina, amministratore delegato di Acqua Dolomia, sponsor della manifestazione, che ha parlato del suo prodotto.

Al termine del convegno Edoardo Raspelli ha ricevuto il Premio Gusti di Frontiera 2016. (e.ma.)

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