Tricolore e Marsigliese per ricordare i partigiani fucilati a Mezzomonte

All’inno di Mameli è seguita la Marsigliese, nella cerimonia dell’Anpi per commemorare a Mezzomonte otto partigiani fucilati dai nazifascisti il 4 febbraio 1945 sul posto, e uno fucilato a Giais il 26 febbraio. Ricordato anche il sacrificio di altri tre partigiani fucilati a San Giovanni, lo stesso giorno della strage di Mezzomonte, e il successivo incendio di Mezzomonte il 7 marzo 1945. L’orazione del presidente dell’Anpi Loris Parpinel è stata pronunciata alla presenza dei parenti dei fucilati: Giuseppe Alfier, Costanzo e Lorenzo Ascione, Guideo Romanet. Sul monumento e in piazza, con i tricolori italiani, spiccavano la bandiera francese, assieme ai vessilli dell’Europa e della pace. I nove fucilati erano partigiani provenienti da varie regioni e dalla Francia.
L’orazione di Parpinel è stata preceduta dagli interventi di Mario Della Toffola, sindaco di Polcenigo e Anna Ulian assessore alla cultura di Budoia, presenti il sindaco di Caneva Andrea Gava e il vicesindaco di Sacile Claudio Salvador.
Mario Della Toffola ha auspicato che si arrivi a una valutazione storica condivisa da tutti gli italiani. Ha voluto far conoscere alcuni passaggi del diario di suo padre Claudio, matricola 23.1186, catturato dai nazisti a 19 anni, nella caserma San Giovanni di Trieste, subito dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, deportato a Lipsia. Anna Ulian, rigettando le polemiche governative antifrancesi, ha fatto un forte richiamo all’Europa, baluardo di democrazia, contro guerre e dittature.
Il presidente dell’Anpi ha ripercorso i momenti della lotta contro i nazifascisti a Mezzomonte e nella provincia di Pordenone soffermandosi sul contributo dato all’Italia anche dai partigiani francesi. Riferendosi alle tragedie della guerra scatenata dai nazifascisti, ha ricordato gli italiani uccisi dai titini nelle foibe e l’esodo. Tragedie provocate dall’odio contro gli italiani, precedute dalla guerra scatenata da nazisti e fascisti invadendo la Jugoslavia, con ogni tipo di efferatezze consumate nei confronti dei partigiani e della popolazione. Parpinel ha concluso ricordando i fucilati di Mezzomonte: Aniceto Belgiorgio “Negus”, medaglia di bronzo al valor militare, Giomaria Alfier “Bia”, Raimond Lefevre “Paris”, francese di 21 anni, medaglia d’argento, Costanzo Ascione “Libertà”. Ronaldo Scarpa “Venezia” di soli 17 anni ed Ennio Manzon “Elio” sono insigniti di medaglia di bronzo. Completano la lapide Bruno Janes “Orso”, Giacomo Zanolin “Topo” e Santino Della Fiorentina “Boris”, 22 anni, catturato a Mezzomonte e fucilato a Giais. —
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