Tricesimo ricorda Alfredo Battisti

Inaugurato ad Adorgnano l’oratorio dedicato all’arcivescovo morto un anno fa
Tricesimo 2 Febbraio 2013. Inaugurazione ricreatorio dedicato a Mons. Battisti. Telefoto copyright Petrussi Foto Press
Tricesimo 2 Febbraio 2013. Inaugurazione ricreatorio dedicato a Mons. Battisti. Telefoto copyright Petrussi Foto Press

TRICESIMO. Inaugurato ieri il nuovo oratorio di Adorgnano, intitolato all’arcivescovo emerito Alfredo Battisti che scelse di trascorrere gli ultimi anni, una volta ritiratosi per limiti di età (morì il 1º gennaio 2012), alla Madonna Missionaria. A benedire la struttura il suo successore alla guida della Diocesi di Udine, monsignor Andrea Bruno Mazzocato, il quale, prima di arrivare ad Adorgnano, aveva celebrato una messa solenne nel duomo di Tricesimo, dedicato a Santa Maria della Purificazione, nella ricorrenza della Candelora.

Folta partecipazione nella parrocchiale e un centinaio di persone anche ad Adorgnano dove c’è stato lo scoprimento della lapide sulla quale, oltre al nome di monsignor Battisti, viene ricordato quella della donatrice Paolina Ferigutti che lasciò casa e laboratorio proprio per ricavarne un luogo di incontro per il paese. Alla cerimonia ha preso la parola l’assessore regionale Roberto Molinaro sottolineando come questa realizzazione sia un segno di «responsabilità e di futuro»: responsabilità perché - ha detto - «sicuramente è un’attenzione che la comunità riserva alle giovani generazioni», mentre la dedica a monsignor Battisti vuol dire assumersi un impegno «a fare cose alte, perché il presule ha realizzato cose importanti». E’ poi un segno di futuro perché - ha rimarcato Molinaro - «attraverso questi contenitori si costituiscono le condizioni perché i giovani possano trovare riferimenti per la loro crescita». Molinaro ha anche avuto parole di ringraziamento per il consigliere regionale Giorgio Baiutti, presente alla festa, per l’impegno dimostrato riguardo al progetto.

Sulla valenza della struttura si è soffermato anche il sindaco Andrea Mansutti, portando un ricordo personale dell’arcivescovo Battisti. Mentre monsignor Iogna, oltre a ringraziare i volontari che hanno aiutato per la realizzazione dell’oratorio, ha simpaticamente ricordato come monsignor Battisti, ormai tricesimano, nell’incontrarlo dicesse: «Ecco il mio parroco». Alla cerimonia era presente anche l’onorevole Angelo Compagnon.

Va ricordato, inoltre, un cammeo accaduto in duomo. Infatti, l’arciprete, prima della messa, animata dal coro “Pietro Antonio Antivari” di Morsano di Strada (diretto dallo stesso don Ariedo) - concelebrata anche dall’attuale cappellano don Kadela e dal suo predecessore, ora parroco di San Leonardo, don Michele, da don Gazzetta e dall’oblato padre Luigino – ha accompagnato l’arcivescovo a visitare una mostra allestita all’ingresso della chiesa, dedicata alla festa della Candelora e anche al gemellaggio con la diocesi di Treviso, ai tempi del terremoto. Monsignor Mazzocato l’ha citata all’omelia, facendo riferimento alla valenza della giornata. «Il parroco – ha detto – mi ha fatto vedere una piccola mostra che ricorda sì il terremoto, ma anche ricorda una piccola luce del Signore che mi ha toccato personalmente: il gemellaggio con Treviso. In un momento di rovina c’è stato il lampo di luce di Gesù tra i cristiani che si sono dati una mano per ricostruire».

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