Tributo a Pierangelo Bertoli e con Shel si torna ai Rokes

UDINE. Nel ricordo di Pierangelo Bertoli, a dieci anni dalla scomparsa, l'altra sera al Palamostre è protagonista la musica d'autore, nel format intiolato Udin, music in vore. Un contenitore in verità bizzarro, dove sia l'inizio sia la fine poco hanno a che fare col cantautore emiliano.
La prima parte dello spettacolo vede infatti Eliana Cargnelutti, Giulia Daici e i Deja (Serena Finatti e Andrea Varnier) impegnati in Migranti, mini-pièce teatrale (regia di Enrico Cavallero) dove cantano e recitano, senza però riuscire a valorizzare ogni loro peculiarità espressiva. Complice anche qualche problema audio dei microfoni ad archetto. Un progetto che forse andrebbe sviluppato a parte, perché potrebbe vivere di vita propria, ma nell'omaggio a Bertoli – fatta eccezione per l'esecuzione corale di Italia d'oro – c'entra ben poco.
Molto più a suo agio Francesco Ursino, che traghetta lo spettacolo verso il vero focus, prima con Viaggiatori di passaggio, poi con due brani dal nuovo cd Ricordati di sognare e d'innaffiar le dahlie: Canzone dell'amor sospeso e L'uomo del passato. La voce e la chitarra acustica del cantautore udinese rendono quindi omaggio Bertoli attraverso Per dirti t'amo.
Perfetta anche la Suite per Bertoli appositamente scritta ed interpretata al piano da quel genio di Arno Barzan, con accenni di ragtime e di honky tonk alla Keith Emerson. Deliziosa. Eccellente quindi A muso duro, suonata da Barzan e cantata da Rocco Burtone.
Il cantautore Luca Bonaffini, coautore con Bertoli di molti brani negli otto anni di sodalizio, apre il suo diario segreto e racconta la nascita di Spunta la luna dal monte. È il momento più riuscito della serata, ancor più appropriato dell'esibizione dell'ospite d'onore, Shel Shapiro, che coinvolge tutti con i rifacimenti – attualizzati – dei brani di maggior successo dei Rokes, ma che ammette con onestà: «Io Bertoli non l'ho mai conosciuto».
Burtone (coordinatore dell'iniziativa firmata con Cisl e Comune di Udine, presente nella persona di Vincenzo Martines che sorprende tutti con una sua bella poesia) appare come uno di quei concorrenti della “ghigliottina” di Carlo Conti (dal programma Raiuno, L'eredità), che s'ingegna per cercare di dare un senso comune a cinque parole apparentemente lontane l'una dall'altra, a volte forzando un po' la mano. Più sciolta la conduzione di Tiziana Cosmi.
Risotto finale per tutti, mentre fuori c'è aria di neve.
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