Trgovski e Narodni: due destini paralleli firmati da Fabiani

Nel 1926 a Gorizia l’edificio della minoranza venne assaltato e le suppellettili incendiate 

PUNTI DI VISTA

Diego Kuzmin

Racconta Marko Waltrisch nel suo ponderoso testo del 1982 “Gli Istituti di credito sloveni nel Goriziano” che nel 1904, alla fine dei lavori eseguiti dall’impresa dei fratelli Mozetič e proprietari della fornace di Ranziano, seguiti dall’architetto Josip Costaperaria (1876-1951) di Zagabria e collaboratore di Fabiani dal 1899 al 1905, il Trgovski dom (Casa del Commercio) viene consegnato alla Trgovsko-obrtna zadruga (Cooperativa commerciale e artigianale).

Per il progetto venne scelto Max Fabiani (1865-1962) perché nel 1901 aveva vinto a Trieste il concorso per il Narodni dom (Casa del popolo o nazionale) anch’esso ultimato nel 1904 e nel 1903 aveva realizzato in via Carducci 7 la nuova sede della Goriška ljudska posojilnica (Banca di prestito popolare di Gorizia). Come il Narodni, anche il Trgovski nasce edificio plurifunzionale per la Comunità slovena, con grandi e moderne vetrine, biblioteca, teatro e palestra, associazioni, scuola di musica e appartamenti, tutto stipato sui 900 metri acquistati nel 1902 da Giacomo de Ceconi, all’angolo del Giardino e di fronte al palazzo del 1866 dove oggi si trova la scuola Tersicore, allora Sala del Consiglio.

Poi tempi duri. Il Narodni è incendiato la notte del 13 luglio 1920, mentre il 4 novembre 1926, giorno della Vittoria, il Trgovski è assaltato: libri, mobilia e un pianoforte gettati in via Petrarca e incendiati. Il 15 luglio 1927, su richiesta del Commissario provinciale Valentino Pascoli, viene requisito con decreto prefettizio per farne uffici provinciali, diventando la Casa del Fascio ceduta al Partito Fascista nel 1933, per 400 mila lire, a fronte di un valore stimato di 1,6 milioni.

Con la liberazione la Comunità slovena torna nell’edificio e vi resta durante l’Amministrazione Alleata per essere nuovamente sloggiata nel 1947 per farne uffici statali, dato che con tutto il patrimonio dell’ex partito fascista anche questo immobile fu nazionalizzato.

Nel 2001 arriva la Legge 38 a tutela della minoranza slovena, con l’articolo 19 che trasferisce Trgovski e Narodni alla Regione per essere utilizzati dalle comunità cittadine non solo slovene, avvertendo che “in caso di mancata intesa entro cinque anni, si provvede, entro i successivi sei mesi, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri”. Oggi, 19 anni dopo, il 13 luglio, a Trieste il Narodni sarà restituito ed è condivisa da molti la richiesta del deputato Pettarin di contestuale restituzione del Trgovski ai goriziani, da 40 anni in attesa del bel teatrino di Fabiani. –

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