Tre giorni per ricordare le vittime del terremoto
Aperte a Gemona le commemorazioni dei caduti civili e militari del 1976. Omaggio floreale davanti al cippo della sezione Ana. Rievocati i soccorsi

Il ricordo delle vittime del terremoto è una fiamma sempre accesa in Friuli. Da sabato 4 maggio a lunedì, nei comuni colpiti riecheggiano i nomi d donne, uomini e bambini che il 6 maggio 1976 persero la vita sotto le macerie.
Quella notte morirono in mille. Ieri, a Gemona, sono state commemorate le vittime civili e militari con le deposizioni di un omaggio floreale davanti al Cippo della sezione Ana, della corona a piazzale Chiavola e con la celebrazione della Messa alla caserma Goi-Pantanali, dove sono stati ricordati i soccorsi portati alle popolazioni anche di Vigili del fuoco.
«In caserma – ha sottolineato il sindaco Roberto Revelant – sono entrato la prima volta da ragazzo e ora, da padre di due figli, lo faccio avvertendo ulteriormente il sentimento che mi lega alle famiglie delle vittime che qui hanno perso i figli e i nipoti mai nati». Quelle del sindaco sono state parole toccanti che hanno commosso tutti i presenti.
Da amministratore Revelent ritiene «doveroso ricordare e trasferire il ricordo di questa esperienza dalla quale abbiamo saputo capitalizzare la solidarietà ricevuta da tutto il mondo con la ricostruzione».
Alla celebrazione ha partecipato anche la vice sindaca Flavia Virilli, nella sua veste di madrina del terzo Reggimento artiglieria da montagna e della Fanfarra alpina della Julia, ruolo questo che, prima di lei, ricopriva la madre Giuseppina la cui immagine era stata posta sull’altare.
Nel corso della cerimonia organizzata dal comando della Brigata alpina Julia, gli onori militari sono stati resi da un picchetto armato del 3° Reggimento artiglieria della Julia proveniente da Remanzacco, agli ordini del maresciallo ordinario Salvatore Iervolino.
Il generale Franco Del Favero, 46° Comandante della Julia ha portato il saluto per l’Esercito dei militari in servizio nelle truppe alpine, in rappresentanza dei numerosi comandanti di reggimento della zona, presenti con i sottufficiali di corpo. Toccante l’elenco dei nomi di dei 33 ragazzi deceduti, scanditi dal numero uno della Julia. «Ricordare il terremoto del 1976 all'interno della caserma Goi-Pantanali di Gemona ha un significato particolare perché quel 6 maggio cambiò le vite dei friulani e dei militari che qui prestavano servizio e delle famiglie dei 29 che qui morirono.
La maggior parte erano della Julia, artiglieri da montagna dei gruppi Conegliano, Belluno e Udine, genieri alpini della Compagnia pionieri e autieri alpini del battaglione logistico.
Assieme a loro nel tragico destino, ci furono anche fanti dei battaglioni 7. Cuneo e 73. Lombardia» ha aggiunto l’assessore regionale alle Finanze, Barbara Zilli, non senza ricordare l’elicotterista canadese, precipitato a bordo del proprio velivolo durante i soccorsi.
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