Tre Comuni chiedono alla Regione di rifare il “Sentiero del pellegrino”

CIVIDALE. C’era una volta – e forse, chissà, ci sarà di nuovo – il “Sentiero del pellegrino”, tracciato che saliva al santuario di Castelmonte immerso nel bosco, pur a ridosso della strada principale.
L’itinerario, le cui origini rimandano addirittura al 1200, prendeva il via fin dal centro di Cividale, da via Prepositura di Santo Stefano per l’esattezza, dov’era collocata (sulla chiesa di Santo Stefano Martire, che non esiste più) la prima di una lunga serie di “Madonnine segnaletiche” che indicavano ai fedeli la via per Madone di Mont.
Da Carraria, poi, il percorso proseguiva nel verde.
Così un tempo, appunto: “mangiato”, progressivamente e inesorabilmente, dalla vegetazione, il “Sentiero del pellegrino” è scomparso, lasciando soltanto qualche minima traccia di sé.
Ma adesso qualcosa si muove e c’è chi si sta dando da fare per riportare in vita, ricostruendola ex novo, ma sul sedime originario, l’antica pista, a fini di recupero della memoria storica locale ma, soprattutto, «di sicurezza per le tantissime persone che, in ogni stagione, raggiungono a piedi il luogo di culto».
Parla Davide Cantarutti, già assessore e oggi consigliere di maggioranza nell’assemblea cividalese. A lui si devono l’idea, concepita ormai diverso tempo addietro, e la “campagna” di sensibilizzazione al riguardo lanciata in direzione di più di un municipio.
E la proposta non è caduta nel vuoto, posto che a un incontro sull’argomento svoltosi nei giorni scorsi in Regione, con l’assessore all’ambiente Sara Vito, oltre a Cantarutti c’erano Maria Clara Forti, sindaco di Prepotto (il Comune in cui Castelmonte ricade), la sua vice Elena Tomasetig, il sindaco di Dolegna del Collio, Diego Bernardis, la consigliera cividalese, nonché presidente dell’associazione Parco del Natisone, Claudia Chiabai, e il consigliere regionale di Sel, Stefano Pustetto.
Completava la delegazione l’architetto Arduino Cargnello, che ha firmato il progetto di ripristino del camminamento, della lunghezza di 7 chilometri e mezzo.
Il costo non sarebbe affatto irrisorio – si parla, infatti, di ben 2 milioni di euro –, ma si tratterebbe, ha concordato la rappresentanza di cui sopra, di soldi decisamente spesi bene, considerando i grandi benefici che l’opera produrrebbe in termini, come detto, di sicurezza pubblica.
«L’assessore Sara Vito – rileva Cantarutti – ha dimostrato attenzione al disegno, vista la condivisione dello stesso da parte di tre amministrazioni comunali».
E ora, dunque, si attendono sviluppi.
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