Travolto dal pellet, rischia di soffocare

L’incidente alla PePe. Si rompe un sacco di una tonnellata, l’operaio soccorso da un collega: non è in pericolo di vita

AZZANO DECIMO. Poteva avere conseguenze ben più gravi l’infortunio sul lavoro avvenuto, verso le 7 di ieri, alla PePe di Azzano Decimo, azienda specializzata nella produzione di pellet per riscaldamento. Mentre stava effettuando il caricamento di diversi sacchi di pellet del peso di una tonnellata nel macchinario preposto al confezionamento di contenitori di minori dimensioni, Livio Petrisor, operaio trentottenne che lavora nella fabbrica della famiglia Silvestrini dal 2003, è stato parzialmente travolto da una delle “big bag” (il nome tecnico dei grossi contenitori) staccatasi dal muletto che l’uomo stava utilizzando e dal quale era sceso per concludere le operazioni di inserimento nell’impianto. Il pesante sacco ha colpito la parte destra del corpo di Petrisor. Ad accorgersi dell’accaduto i titolari e l’altro operaio che lavora nell’azienda di via Volta, il quale ha tagliato il sacco e disperso il materiale, evitando che l’operaio venisse soffocato.

Immediata la richiesta di soccorso. Sul posto un’ambulanza dell’ospedale di Pordenone e i vigili del fuoco, i quali hanno definitivamente liberato il 38enne. L’operaio, che è rimasto cosciente, è stato trasportato con l’elisoccorso all’ospedale di Udine a scopo precauzionale: ha riportato una sindrome da schiacciamento e altri traumi, ma non è in pericolo di vita. Gli accertamenti ai quali è stato quindi sottoposto Petrisor hanno escluso complicazioni: un mezzo miracolo, in considerazione dell’enorme peso che lo ha parzialmente travolto. Dell’accaduto è stata avvisata la moglie: la coppia vive a San Vito e ha due figli. L’iniziale preoccupazione della famiglia si è dissolta quando sono arrivate le prime notizie positive dall’ospedale di Udine, ovvero la conferma che il quadro clinico di Petrisor era meno grave del previsto. Sul posto, con i carabinieri, gli ispettori dello Spsal, per gli accertamenti del caso.

La PePe è una delle aziende della famiglie Silvestrini, a sua volta proprietaria della Perlarredi, fabbrica che si trova poco distante dai capannoni dove si è verificato l’infortunio e dalla quale proviene lo scarto legnoso (segatura, frutto della lavorazione di perline, come si legge nel sito internet aziendale) col quale si produce il pellet.

Massimo Pighin

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