Travanut, il politico filosofo diventato star su Twitter

In Consiglio regionale è diventato “famoso” per la sua raffinata arte oratoria. La trasmissione Gazebo lo ha incoronato. Lui: quel mondo è così, ma boccio Fb

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UDINE. Gli piace parlare. E fa il possibile e l’impossibile per farlo in maniera forbita. Un affabulatore che adora ascoltarsi, assicurano i suoi detrattori. In consiglio regionale nella passata legislatura lo chiamavano il “professore” e non tanto perchè prima di fare il politico a tempo pieno insegnava Scienze e matematica, ma proprio per quel suo vezzo oratorio, quella voglia di stupire, quel desiderio di farsi ammirare. Una sorta di De Mita (l’intellettuale della Magna Grecia, come lo ribattezzò Montanelli) in salsa post-comunista.

Lo scorso mese di marzo Mauro Travanut subisce la “caduta da cavallo”: la via di Damasco è l’appuntamento elettorale. Sa di avere tutte le carte in regola per un altro “giro” di giostra: intelligente, operoso, tollerante, colto. Democratico. E con una straordinaria capacità dialettica. Ma, ahilui, è tecnologicamente un neanderthal man. Glielo dicono. E gli suggeriscono Facebook e Twitter. Il suo approccio è, ovviamente, intellettuale. Sentitelo: «Su Fb prevale l’immagine che reputo essere la parte più fragile del nostro mondo culturale, luogo per eccellenza della nostra cultura. Il book è minoritario rispetto al face. Su Twitter il contenuto dev’essere limitato a tot battute. C’ho provato e...».

Travanut si mette di buzzo buono. Mortifica la sua ridondante dialettica e si affida al sunto del riassunto. Predilige gli argomenti colti: politica, filosofia, psicanalisi tanto per citare il suo migliore armamentario per la disfida. E accetta, soprattutto, di ridimensionare l’irruenza della sua dialettica.

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«È un modo diverso di parlare – dice - perché su argomenti difficili non puoi dare spiegazioni, non puoi articolare un ragionamento altrimenti ti perdi, perchè al sesto “cinguettio” sullo stesso argomento, magari rispondendo ad altri, hai già dimenticato quello che ha fatto da apripista». Insomma, Travanut resta assertivo, ma in chiave laconica. E l’esordio in rete lo premia. Giorno dopo giorno i suoi followers crescono. Oggi sono circa 1400. Ma le sorprese non sono finite.

Il suo stile è ammaliante: frasi a affetto. Contenuti. Musicalità. E, zacchete, anche la trasmissione di Raitre “Gazebo”, che si occupa dei migliori twittatori d’Italia, si accorge di lui. “Gazebo” lo cita e lo catapulta per diverse volte nella top ten che raccoglie i twitter più divertenti, attraenti, seguiti. «Quando me l’hanno riferito – si schernisce – pensavo mi avessero citato per prendermi in giro. Invece... Quel mondo è così». Assicura che la cosa gli è quasi indifferente. Difficile credergli, perchè in questo caso sulla sua onestà intellettuale irrompe il suo ego che adesso può nutrirsi, legittimamente, anche di Twitter.

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