Trasformano l’ex azienda in una discarica di rifiuti

Abbandonati a Pannellia materiali plastici per evitare i costi di smaltimento. Ma la proprietà sporge denuncia e assume investigatori privati e un avvocato

SEDEGLIANO. I responsabili di un’area industriale dismessa, a Pannellia di Sedegliano, lo scorso 7 dicembre si sono accorti che qualcuno, nei giorni precedenti, aveva forzato il pesante cancello e aveva scaricato oltre settanta blocchi di rifiuti di circa due metri per 160 centimetri, per un peso stimato di venti quintali ciascuno. . L’intrusione e lo stoccaggio abusivo di materiali (prevalentemente plastici) sono stati denunciati ai carabinieri della stazione di Codroipo.

E contemporaneamente la proprietà, ben consapevole delle conseguenze e degli oneri che potrebbero derivare dalla presenza di quei rifiuti (il rischio, infatti, è quello di doversi sobbarcare gli elevati costi di smaltimento, per migliaia e migliaia di euro) si è rivolta a un’agenzia investigativa, l’A.i.go. service di Gorizia e all’avvocato udinese Piergiorgio Bertoli per tentare di contenere i danni.

Il personale dell’agenzia ha messo in atto tutta una serie di contromisure per impedire nuovi scarichi abusivi e per cercare di identificare i responsabili. Sono state installate anche le telecamere. Le indagini, in questa fase, sono ancora avvolte dal più stretto riserbo. Ma da quanto si è appreso gli investigatori avrebbero già raccolto alcuni elementi importanti per l’indagine.

Già in passato i cancelli che conducono all’area industriale (dove un tempo venivano costruiti manufatti in cemento) erano stati ulteriormente protetti da blocchi in pietra. Ma tale precauzione non è bastata a scoraggiare le persone che volevano scaricare i cumuli di immondizie (già pressati in vista del riciclo) che sono poi stati posti sotto sequestro.

«Si tratta di una vicenda preoccupante – ha commentato l’avvocato Piergiorgio Bertoli –, era già accaduto tempo fa nel Manzanese e me ne ero occupato personalmente. Da quello che si legge sui giornali succede molto spesso in altre zone del Nord Italia. E, considerando che in Friuli sono tanti i capannoni abbandonati, non vorrei che il fenomeno prendesse piede anche qui da noi. Poi – conclude il legale – , se si tratta di rifiuti ordinari c’è “solo” il problema patrimoniale legato allo smaltimento, ma se venissero individuati materiali pericolosi diventerebbe anche una questione di salute e ambientale».

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto