Tralicci Pittini, salvi 19 dipendenti

Un anno di cassa straordinaria prorogabile per gli ex di Majano

OSOPPO. Il ministero del lavoro ha firmato il decreto per la concessione di un anno di cassa integrazione straordinaria, prorogabile di ulteriori 12 mesi, per i 19 dipendenti della sezione traliccio di Majano, chiusa dal gruppo Pittini sull’onda della crisi del settore edile.

Grazie all’ammortizzatore sociale, l’impatto della vertenza si può dire quasi azzerato, come rileva il segretario regionale di Fiom Cgil, Giampaolo Roccasalva. Se in virtù dell’intesa raggiunta tra sindacato e azienda lo scorso mese di febbraio, tredici delle 19 maestranze occupate a Majano saranno infatti ricollocate nell’ambito del sito produttivo di Osoppo, per le restanti 5 si apre ora un lungo periodo di sostegno al reddito che dovrebbe consentire, via Cigs prima e mobilità poi, di accompagnare le persone direttamente in pensione.

Così si chiude un’importante pagina di storia produttiva della zona collinare, dove a suo tempo l’Assa (nome con il quale gli addetti ai lavori chiamano la sezione di San Tommaso di Majano) occupava oltre 100 persone.

Erano tempi in cui il mercato dell’edilizia volava e con quello la produzione di tralicci elettrosaldati che Pittini produceva, all’epoca, per oltre 70 mila tonnellate l’anno. Volumi questi che negli ultimi anni sono precipitati a seguito della frenata del comparto edile comprimendo la produzione sotto le 30 mila tonnellate e gli occupati agli attuali 19.

Da qui la scelta di chiudere lo presa dal gruppo che ha però deciso di non rinunciare alla produzione residua che come detto, con tredici dipendenti, proseguirà a Osoppo. Anzitutto per rispondere alla richiesta, pur flebile, del mercato, ma soprattutto in attesa che l’invocata ripresa si materializzi.

Maura Delle Case

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