Tragedia a Pavia di Udine, in un incidente muore bimbo di 4 anni

PAVIA DI UDINE. Una leggera curva, la macchina che scivola sull’asfalto, lo schianto terribile prima di finire la corsa nel fossato. Tutto in una manciata di secondi, quelli che sono costati la vita al piccolo Federico Pablo Baron.
A nulla sono valsi gli immediati soccorsi del 118. Il bimbo di appena quattro anni è morto pochi minuti più tardi in ospedale dove era stato trasportato con l’elicottero. Gravissime le condizioni della madre, la dominicana Sofia Feliz Noboa, mentre è andata meglio alla conducente dell’altra auto, Patrizia Cussigh che ha riportato ferite più lievi.
La tragedia alle 9
Mancano alcuni minuti alle 9. Sofia Feliz Noboa è alla guida di una Citroen C2. Seduto sul seggiolino nei sedili posteriori c’è Federico. L’auto si sta dirigendo verso l’abitato di Pavia di Udine, paese in cui risiedono madre e figlio insieme alla famiglia (il padre gestisce in via Roma, a pochi metri da casa un bar, edicola e tabacchino). Sta percorrendo via Udine, più comunemente conosciuta come strada provinciale 2.
Un’arteria conosciuta per essere stata più volte nel recente passato teatro di incidenti gravi, ma anche per problematiche legate al maltempo che l’hanno resa impraticabile fino a determinare la chiusura.
Per accedervi all’abitato di Pavia bisogna lasciare alle spalle la rotonda che conduce alla strada statale 352. Si percorrono quindi quattro curve per circa un chilometro. L’ultima di queste è secca all’altezza dell’abitato di Moretto.
Poi si può riprendere a schiacciare sull’acceleratore. Il limite è di 50 chilometri orari. A un certo punto dopo un rettilineo la strada affronta una leggera curva sulla destra. Ed è proprio lì che qualcosa va storto. Stando a una prima ricostruzione da parte della polizia stradale di Tolmezzo, la Citroen C2 invade la carreggiata opposta dove sta arrivando una Nissan Qashqai condotta da Patrizia Cussigh, residente anche lei a Pavia di Udine.
L’impatto frontale è tremendo. La Citroen viene proiettata nuovamente nella propria corsia e finisce in un fossato. La Nissan si gira su stessa e termina ai lati della sede stradale. Il vetro della C2 va in frantumi. La batteria dell’auto viene ritrovata distante una ventina di metri nel vicino campo. Così anche il paraurti. L’auto è accartocciata su se stessa ridotta a un mucchio di lamiere.
La disperata corsa in ospedale
Passano pochi secondi e sopraggiunge sul luogo dell’incidente un’auto condotta da una donna, amica della famiglia Baron. È lei a chiamare per prima il 118.
La scena che si presenta davanti ai soccoritori lascia già poco scampo al piccolo Federico. Il bimbo viene estratto dalle lamiere, intubato e caricato sull’elisoccorso. Morirà poco più tardi appena giunto in ospedale. La madre viene trasportata in ambulanza.
È stata sottoposta a un primo intervento per fermare le emorragie e resta in terapia intensiva. Le prossime ore saranno decisive per sciogliere la prognosi. Sul posto giungono nel frattempo anche i vigili del fuoco che aiutano i soccorritori e puliscono la sede stradale. La provinciale resta chiusa per tutta la mattinata. A deviare il traffico ci pensano i vigili urbani di Pavia di Udine.
Le indagini
Resta da chiarire la dinamica che ha determinato il tragico incidente. A condurre le indagini sarà la procura di Udine con il pm Claudia Finocchiaro. L’asfalto reso viscido dalla pioggia di questi giorni potrebbe essere stata la prima causa dell’invasione di carreggiata che ha portato alla collisione. La Procura non si sbilancia al momento. Entrambe le conducenti saranno sottoposte agli esami del sangue per valutare il tasso alcolemico.
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