Traffico d’armi, Pantano: «Sono estraneo»
SACILE. È stato tirato in ballo da un servizio di “Report”, il settimanale d’inchiesta di RaiTre condotto da Milena Gabanelli, per un presunto coinvolgimento in un traffico di armi internazionale. Giuseppe Pantano, funzionario dell’ambasciata italiana in Camerun, residente a San Giovanni del Tempio, secondo quanto riferito da “Report” quand’era funzionario dell’ambasciata italiana a Teheran «sarebbe stato socio di un’organizzazione italiana che tentava di vendere elicotteri dell’Agusta Westland all’Iran» nonostante l’embargo internazionale. La società sarebbe stata guidata da Andrea Pardi, il quale s’è dichiarato estraneo a«qualunque forma di traffico d’armi».
«Smentisco in toto qualsiasi legame con questa persona, a me ignota: queste accuse sono fondate su un gravissimo equivoco – ha riferito Pantano – Non ho mai sentito parlare di questa persona e una mia nota verrà letta durante la prossima puntata di “Report”. L’unica società che avevo costituito è quella con il signor Ghaleshari, intervistato durante il servizio, fondata nel 2012 e destinata a svolgere un ruolo di puro servizio logistico alle aziende europee nell'esportazione di prodotti assolutamente leciti e non sottoposti a embargo. L’avvio dell’attività della società sarebbe stata possibile solo grazie al concretizzarsi di un progetto di ristrutturazione di un’area del porto di Trieste da destinare a zona di libero scambio. La mancata realizzazione di questa ha determinato l’inattività della Tigt: la società sarà chiusa a breve». E conclude: «Da ormai due anni non ho più alcun tipo di contatto con Ghaleshari e non sono a conoscenza delle operazioni commerciali che costui sostiene di realizzare per conto di altre società di cui, ripeto, mi dichiaro totalmente estraneo».
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