Il vento scoperchia il tetto, dopo due anni tredici famiglie possono rientrare a casa: lavori da un milione di euro

Torviscosa, la tromba d’aria avvenne il 13 luglio 2023: quaranta persone hanno fatto ritorno nelle loro abitazioni

Francesca Artico
La tromba d'aria, il 13 luglio del 2023, scoperchiò il tetto della palazzina a Torviscosa
La tromba d'aria, il 13 luglio del 2023, scoperchiò il tetto della palazzina a Torviscosa

Era il simbolo dell’evento atmosferico abbattutosi in regione il 13 luglio 2023: 15 minuti d’acqua e vento, un botto come quello di una bomba, poi l’acqua che entrava in casa. La palazzina di tre piani a Molini Pila di Stradone Zuino Nord di Torviscosa, scoperchiata dalla tromba d’aria abbattutasi nella zona e diventata inagibile, è stata completamente restaurata. Ora, a distanza di quasi due anni, i 13 nuclei familiari, una quarantina di persone, che la occupavano, hanno fatto ritorno a casa. Solo uno dei proprietari ha messo in vendita l’appartamento. Costo dell’intervento, «vicino al milione di euro».

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«Dopo aver trovato l’accordo economico con la compagnia assicuratrice, la Reale Mutua, per la copertura del danno i lavori sono iniziati ai primi di gennaio 2024 – spiega l’amministratore, Sergio Andrian –. La priorità è stata riservata al rifacimento della copertura dell’edificio completamente divelto dal gravissimo evento atmosferico del 13 luglio 2023. Successivamente gli interventi di risanamento hanno riguardato i singoli alloggi a partire da quelli più danneggiati (ultimo piano) e poi giù a scendere. Ottimizzando le risorse economiche siamo potuti intervenire risanando completamente le facciate condominiali dando così anche un aspetto decoroso all’edificio. Il cantiere è stato chiuso alla fine di febbraio 2025, poi sono seguiti i collaudi. Successivamente è stata terminata la sistemazione del cortile con ghiaia e gli ultimi interventi sui manufatti decorativi del condominio. Voglio ringraziare il capo tecnico Luca Contardo e la compagnia di assicurazioni per l’apporto dato».

danni anche a san giorgio
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Alcuni dei proprietari hanno approfittato della ristrutturazione per sistemare a proprie spese gli appartamenti. Dunque hanno fatto ritorno a casa, dopo due anni non semplici: nell’emergenza, prima ospiti da amici e parenti, altri sistemati in un albergo messo a disposizione dalla Protezione civile, altri ancora in abitazioni prese in affitto. Diversi hanno trovato poi ospitalità in case Ater, dovendo quindi adeguarsi a una situazione di precarietà non facile da sopportare soprattutto per bambini e anziani. Soddisfatto anche il sindaco Enrico Monticolo, che ha sempre cercato di sostenere queste famiglia dall’emergenza in poi, «anche se non sempre è stato facile».

torviscosa
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Quel 13 luglio infatti la palazzina, oltre a essere rimasta scoperchiata e quindi inagibile, ha avuto le abitazioni invase dall’acqua, soffitti crollati, mobilio distrutto, muffa ovunque. Le infiltrazioni dell’acqua erano arrivate sino agli scantinati. Dopo la messa in sicurezza dell’edificio condominiale e lo sgombero di gran parte delle macerie è stato chiesto al sindaco e all’amministratore dell’immobile di effettuare le verifiche statiche sull’edificio in quanto compromesso dall’acqua e sull’impianto elettrico dello stesso. Le tegole erano volate sulle automobili, un camino, cadendo, aveva centrato in pieno un’autovettura: complessivamente otto macchine hanno subito danni. Solo il 1 agosto è giunta la richiesta di provvedere alla copertura del tetto con dei teloni che di fatto a evitato il peggiorare della situazione. Poi via via i contatti con l’assicurazione, i primi preventivi sui progetti e poi, dopo oltre sei mesi l’avvio dei lavori e ora, finalmente, il ritorno a casa. 

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