Tondo verifica i poteridel commissario per l'A4
L’ordinanza che nomina Renzo Tondo commissario della terza corsia sull’A4 è pronta, manca solo la firma del premier Berlusconi. Ieri, alle 18.30, il documento è stato trasmesso alla Regione, ma Tondo si è preso altre 24 ore per verificare che la bozza contenga tutti i poteri che aveva chiesto al governo. Oggi, assieme agli assessori Vanni Lenna e Riccardo Riccardi e agli avvocati della Regione, il presidente deciderà se accettare o no.
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di Tommaso Cerno
UDINE.
L’ordinanza che nomina il governatore Renzo Tondo commissario della terza corsia sull’A4 è pronta, manca solo la firma del premier Berlusconi. Ieri, alle 18.30, il documento è stato trasmesso alla Regione, ma Tondo si è preso altre 24 ore per verificare che la bozza contenga tutti i poteri che aveva chiesto al governo. Oggi pomeriggio, assieme agli assessori Vanni Lenna e Riccardo Riccardi e agli avvocati della Regione, il presidente deciderà se accettare o no.
L’ordinanza di palazzo Chigi, messa nero su bianco dal sottosegretario alla protezione civile, Guido Bertolaso, dovrà infatti contenere le quattro richieste che Tondo ha rivolto al governo come condizione per assumere la guida del mega-cantiere da 1,5 milioni di euro per l’allarmanento dell’autostrada Venezia-Trieste: emettere ordinanze, baypassare le decisioni delle autonomie locali, compiere scelte che di solito sono competenze delle Prefetture, come limitare il traffico e chiudere i caselli.
Il governo ha capito che risolvere il problema dell’autostrada A4 Venezia-Trieste significa risolvere un problema «che non è solo del Veneto e del Friuli venezia Giulia, «ma del nord del Paese», commenta Tondo, che ha denunciato come «il Friuli Venezia Giulia stia diventando un collo di bottiglia della rete autostradale con dieci-venti chilometri di coda ogni weekend», che sono insopportabili».
Per quanto riguarda l'incidente avvenuto venerdì scorso sulla Venezia-Trieste, per Tondo non è da mettere in relazione all'esistenza o meno di una terza corsia, della cui costruzione si discute da tempo. «È stato un incidente che c’entra poco con il fatto che ci fosse la terza o quarta corsia. È stato, come si è visto nel video registratao da una telecamera di sicurezza delle Autovie Venete, la società concessionaria dell'autostrada, e trasmesso sul sito del Messaggero Veneto già sabato scorso, «di un vero incidente».
Il conto alla rovescia è dunque scattato. E scartata l’ipotesi di nominare due commissari tecnici come Bortolo Mainardi e Silvano Vernizzi, indicati dalle due Regioni, si va verso la scelta del governatore come garante dell’opera più grande che il Friuli Venezia Giulia abbia realizzato dopo la ricostruzione del terremoto del ’76.
Erano quattro, come anticipato dal nostro giornale, le richieste di Tondo al governo. Per prima cosa, il governatore intende accertarsi che fra i poteri contenuti nell’ordinanza che Roma invierà venerdì in Regione vi siano anche quelli di intervento diretto in caso di emergenza. Come la chiusura dei caselli in caso di rallentamenti, l’obbligo di uscita per i mezzi pesanti su indicazione della concessionaria, l’individuazione di tratte obbligate fuori dall’autostrada per le brevi percorrenze in caso di affollamento. Tutte cose che oggi la Regione non può fare. Nemmeno per limitare i Tir o i flussi.
«E’ invece necessario poter intervenire – spiega Tondo – così come ci devono garantire che saremo in grado di chiudere l’autostrada in caso di necessità». Un potere, questo, che oggi spetta ai prefetti e che se esercitato dalla concessionaria Autovie venete senza autorizzazione espone al rischio di un’inchiesta per interruzione di pubblico servizio.
Il senatore del Pdl Ferruccio Saro giudica positivamente la possibilità che Tondo ottenga pieni poteri per gestire l'autostrada A4 Venezia-Trieste. «Alla luce della recente tragedia di Cessalto - afferma Saro - non è possibile rinviare alcuna decisione a riguardo».
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