Tombe sprofondate e sepolcri lesionati: allarme nei cimiteri

SACILE. Tombe lesionate, semiaperte e altre che sprofondano: capita nei camposanti di Cavolano e Sant’Odorico. Nel terreno reso friabile dalle piogge incessanti, la pace nell’ultima dimora non è assicurata.
«I familiari devono provvedere alla manutenzione delle vecchie lapidi e anche delle nuove – lo ha ricordato alla gente preoccupata lo staff di gestione –. Assicuriamo la manutenzione e l’ordine del camposanto, ma le tombe private vanno curate anche dai famigliari. A Cavolano e vale anche a San Odorico, nel cimitero monumentale».
I danni. L’allarme di alcuni visitatori è arrivato dai camposanti dove si sono recati per salutare i propri cari che non ci sono più e hanno notato le anomalie. Con la pioggia i problemi per alcune tombe dei cimiteri comunali aumentano: il terreno cede.
Le segnalazioni. Lapidi inclinate, crepe a vista sulle pietre e croci abbattute nella zona antica del cimitero di Cavolano che paga lo smottamento del terreno. Il ghiaino non basta e vanno riposizionati i marmi e cordoli. Il caro estinto, tante volte è trascurato o dimenticata dai parenti: qualche danno alle tombe c’è e alcune lapidi rischiano il cedimento, trascinate dal terreno smottato e dall’incuria.
Chi paga la manutenzione delle lapidi private sconnesse? Il Comune di Sacile non ha risorse e non può accollarsi la spesa. Il problema generale è quello del decoro.
Il cimitero urbano. A Sant’Odorico il caso della tomba sprofondata ha fatto discutere: è stata installata nel 2008. Sei anni sono pochi e il lutto si rinnova per la famiglia che vede la lapide rotta e crateri nel terreno intorno.
Ci sono le persone anziane che quotidianamente si recano al cimitero per portare un saluto ai propri cari e si lamentano, perché dopo un certo numero di anni la manutenzione speciale spetta ai parenti.
«Non vorremmo che ci fossero altri casi – sono preoccupati tanti anziani che curano le tombe di famiglia –. Faremo presente la situazione in Comune, perché non è possibile affrontare l’inverno in queste condizioni. Appena pioverà, le tombe rischiano di cedere ancora di più. Ci sono aree allagate a Sant’Odorico, anche nel tratto per raggiungere le lapidi delle salme inumate. Serve maggiore rispetto per chi non è più tra noi».
La faccenda rischia di diventare critica: i sacilesi sono devoti alla memoria dei famigliari.
Il cimitero di campagna. L’sos sul camposanto, raddoppia tra i campi di Cavolano. Non è molto richiesto: tanti sacilesi preferiscono prenotare il loculo in quello monumentale di viale Benvenuto, a qualche chilometro.
«Cimitero con qualche problema nella zona dell’ingresso – ammette il custode – tra il ghiaino e le cappelle delle famiglie nobili. Ma devono farsi avanti anche gli eredi, per dare dignità alle tombe». In paese chiedono risorse per la manutenzione delle lapidi.
È stato risolto, invece, il gap delle quattro casse esplose nei loculi nel 2013. «La bonifica è stata capillare – ricordano i tecnici del Comune –. I casi di liquami organici fuoriusciti dai loculi non si sono ripetuti».
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