Tolmezzo e Carnia: raccolta porta a porta per tutti i rifiuti

A domicilio carta, vetro, plastica-lattine, umido e secco E i Comuni rinnoveranno il patto con la Comunità montana

TOLMEZZO. Entro la fine del mese i consigli comunali della Carnia si pronunceranno sul rinnovo della delega per la gestione dei rifiuti dal 2013 al 2020 alla Comunità montana, che propone la raccolta col porta a porta integrale per tutti i 28 Comuni: carta, vetro, plastica-lattine, umido e secco residuo saranno raccolti a domicilio. La decisione deriva da ragioni economiche, ambientali e di valorizzazione della raccolta differenziata. Si vuole così garantire nel lungo termine la sostenibilità del sistema e ciò si ottiene solo limitando le impurità nelle raccolte differenziate per avere così maggiori benefici economici dalla cessione dei rifiuti agli impianti di destino.

Come si ricorderà, fino al 2010 la Carnia registrava, contando unicamente sui cassonetti stradali, percentuali di raccolta differenziata tra le peggiori in Fvg (a Paularo nel 2007 addirittura il 3% contro l’attuale 78%). Nel luglio 2010 nel Tolmezzino e nel 2011 negli altri Comuni, fu adottato un primo parziale sistema di raccolta porta a porta dei rifiuti (umido e secco residuo) e si sono presto raggiunti valori ben superiori al 65% richiesto dalla legge per il 2012. Inoltre si è sperimentato già dal febbraio 2011 in 9 Comuni della val Tagliamento un porta a porta quasi integrale (cui manca solo il vetro) e il confronto col sistema parziale degli altri Comuni, compresa Tolmezzo, ha permesso di osservare che mantenere cassonetti per la raccolta differenziata in strada riserva più problemi rispetto a un porta a porta spinto: la plastica ad esempio mantiene livelli di impurità molto elevati (fino al 40%, condizionando l’accesso ai contributi ambientali) e l’abbandono di rifiuti in prossimità dei cassonetti continua inesorabile.

Persino nei cassonetti all’esterno dei cimiteri finiscono grandi quantità di rifiuti di tutt’altra provenienza, al punto da indurre alcuni Comuni a intervenire. Il progetto di miglioramento del servizio con il passaggio al porta a porta integrale, elaborato dalla Comunità montana in collaborazione con la società A&T2000, sarà attuato nel corso degli 8 anni di delega, se confermata da parte dei Comuni.

Il progetto analizza le criticità dell’attuale servizio e propone soluzioni. Si pensa ad esempio all’attivazione di un servizio raccolta del verde (da sfalcio o potature) a chiamata, all’attivazione della lettura del codice dei contenitori del secco e al controllo Gps dei mezzi di raccolta che oltretutto dovranno in parte essere più piccoli per raggiungere le vie più strette e agevolare gli utenti.

C’è poi il nodo sagre e manifestazioni: salvo alcune meritevoli eccezioni, ne deriva un eccessivo quantitativo di rifiuti indifferenziati.

Bisogna quindi intervenire, favorendo ad esempio l’utilizzo di materie prime rinnovabili quali le bioplastiche e con procedure per responsabilizzare gli organizzatori degli eventi. In via sperimentale si propone di individuare alcune importanti manifestazioni su cui testare forme diverse di differenziazione dei rifiuti.

Tanja Ariis

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