Thema, c’è l’accordo sull’anticipo della “cassa”

AZZANO DECIMO. Presentando in qualsiasi sportello della Bcc Pordenonese copia del parere favorevole della Regione all’attivazione della procedura di cassa integrazione, i 29 lavoratori della Imbottiti Thema srl, l’azienda in viale Rimembranze fallita il 10 agosto, potranno ricevere dalla banca un anticipo sul sostegno economico, dopo aver aperto un conto corrente. Il conto sarà attivato gratuitamente dall’istituto di credito e dovrà essere utilizzato per l’accredito dei bonifici relativi alla cassa integrazione: a riferirlo è l’assessore all’Industria e artigianato del Comune di Azzano Decimo, Bruno Botter.
I lavoratori (19 donne e 10 uomini) sono senza stipendio da 5 mesi. «Ho parlato con il funzionario della Regione, che ha sottoscritto un accordo con la banca in questione, incaricato di seguire la vicenda: mi ha dato rassicurazioni circa il fatto che sarà questo il modus operandi – ha affermato Botter – Secondo le informazioni di cui sono in possesso, la documentazione necessaria dovrebbe venir consegnata ai lavoratori nei prossimi giorni». E ha aggiunto: «A breve incontrerò il responsabile della filiale di Azzano della Bcc Pordenonese, col quale verificherò le modalità di sottoscrizione del conto. Secondo quanto mi è stato riferito dal funzionario regionale, per l’apertura non dovrebbe essere prevista alcuna spesa».
Lunedì il curatore fallimentare della Thema, Francesco Ribetti, dopo aver ottenuto dalla Regione il parere favorevole rispetto all’attivazione della cassa integrazione, ha incaricato il consulente del lavoro che si occupa del fallimento di prendere contatti col ministero del Lavoro per portare a compimento l’iter, con decorrenza dal 10 agosto. Qualora da Roma dovesse arrivare una risposta affermativa, i lavoratori riceverebbero un sostegno economico di circa 800 euro per 12 mesi. Determinante nell’avvio della procedura, l’interesse palesato da un gruppo nel riavvio dell’attività e nel riassorbimento di una parte dei lavoratori.
La Imbottiti Thema srl, dopo aver conosciuto periodi propizi, è stata messa in difficoltà dalla crisi internazionale. Produceva letti e divani ritenuti di buona qualità, ma, nonostante il tentativo di risollevarsi dallo stato di profonda crisi in cui era caduta, il 10 agosto è arrivato il fallimento. Già nei quattro mesi precedenti, tuttavia, i lavoratori non avevano ricevuto lo stipendio. Ora per loro appare più concreta la possibilità di ottenere un sostegno economico, soprattutto, di venir riassunti dal gruppo che ha dimostrato interesse a riprendere l’attività.
Massimo Pighin
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