Terremoto, due faglie estremamente attive nel sottosuolo: ecco perché la terra continua a tremare in Friuli

TRAMONTI DI SOTTO. Torna la paura del terremoto tra la Val Tramontina e la Carnia dove alle 14.06 di lunedì, 13 luglio, si è registrato un forte evento tellurico. Il sisma ha raggiunto i 3.7 gradi Richter di magnitudo, con una durata di alcuni secondi.
Non si segnalano danni a cose o persone ma la protezione civile e i vigili del fuoco hanno subito disposto dei sopralluoghi nelle due aree maggiormente vicine all’epicentro. Il fenomeno si è infatti propagato da un’area impervia a cavallo tra Tramonti di Sopra e Forni di Sotto, a circa 10 chilometri di profondità.
L’estrema vicinanza del confine interprovinciale ha pure creato un piccolo “incidente diplomatico” tra i tecnici: per alcuni minuti è infatti ipotizzata una doppia scossa, l’una a brevissima distanza dall’altra. In realtà l’evento è stato poi archiviato come “singolo” nella lista nazionale dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia e inserito nel Comune di Forni di Sotto.
L’intensità è stata tale da propagare le onde sismiche sino a Sappada, Austria, Slovenia, Veneto orientale e a gran parte dell’Alto Pordenonese. In decine le persone che in Val Tramontina, Carnia e Valcellina si sono riversate in strada. L’orario diurno ha amplificato il numero di residenti che hanno sentito distintamente muoversi il pavimento, i mobili e i lampadari.
“È stata l’ennesima esperienza al cardiopalma che ormai da tempo la natura ci costringe a vivere più volte all’anno”, ha spiegato al proposito il sindaco di Tramonti di Sopra, Giacomo Urban che ha subito dirottato nelle frazioni meno popolose i propri volontari.
“Cerchiamo di rassicurare gli anziani ma anche di ripulire le strade secondarie dal materiale roccioso che sicuramente è collassato dalle pareti più instabili”, ha commentato il capo della squadra di pronto intervento Vito Pastore.
Anche il comando dei vigili del fuoco di Maniago ha inviato sul posto alcuni uomini per verificare danni statici agli immobili più datati. In particolare nelle prossime ore saranno controllati vari edifici risalenti agli anni Cinquanta e ormai disabitati ma realizzati in punti pericolosi per l’incolumità dei pedoni. A loro volta gli agenti della guardia forestale e quelli del Parco naturale delle Dolomiti friulane si sono prodigati per capire se vi fossero escursionisti in difficoltà, soprattutto nella zona maggiormente battuta dai turisti e compresa tra i tre laghi di Redona, Cà Selva e Cà Zul.
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Era da circa un anno che a Tramonti l’orcolat non faceva la propria comparsa in grande stile. L’ultima volta era stata una scossa di 2.4 gradi Richter verificatasi alle 21.58 del 13 agosto 2019.
La zona è però soggetta anche a fenomeni di riflesso, come accaduto lo scorso 8 aprile quando un sordo boato ha anticipato di qualche secondo lo sconquasso generale. In quell’occasione il terremoto è stato percepito molto bene anche in Carnia ma l’epicentro si trovava a Claut.
Tutta “colpa” di due faglie estremamente attive che operano nel sottosuolo carnico, una presente all’altezza della Forcella Clautana e la seconda più decentrata in direzione dell’Alpago bellunese. Sono queste due aree geologiche in costante movimento a provocare almeno uno o due episodi ogni anno di magnitudo superiore ai 2 punti. In ogni caso la protezione civile ritiene del tutto normale la sequenza di scosse e invita chi risiede nelle zone più colpite a non intasare i centrali del Nue 112 con chiamate di mera curiosità.
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