Teresa, la brillante assicuratrice

PORDENONE. «Ci vediamo domani mattina». Con il sorriso sulle labbra Teresa Costanza ha salutato i titolari dell’agenzia assicurativa, Giovanni e Marco Nicoli ed è andata a fare la spesa e a prendere il suo fidanzato Trifone. Erano le 18.15 di martedì. Poco più di un’ora dopo, nel parcheggio della palestra, invece, il fatale epilogo, che ha spezzato la sua giovane vita e quella del suo amore.
Teresa si era attardata con i titolari, oltre l’orario d’ufficio, per parlare di lavoro. Proprio ieri mattina avrebbe dovuto sottoporre a un potenziale cliente, un vivaista veneto suo conoscente, il preventivo di una polizza. Se fosse andato in porto, sarebbe stato il suo terzo contratto.
All’agenzia assicurativa Zurich di via Fratelli Bandiera era stata assunta neanche un mese fa. Un bel regalo di compleanno, per la giovane. Coincidenza ha voluto, infatti, che proprio nel giorno in cui ha festeggiato 30 anni, il 19 febbraio scorso, fosse registrata la sua iscrizione all’Ivass. Due settimane fa ha cominciato a lavorare, come “subagente in agenzia”, nella filiale di via Fratelli Bandiera. Aveva un ufficio tutto suo. Sulla scrivania, ordinatissima, ieri c’erano ancora i suoi appunti, e qualche post it con numeri di telefono appiccicato sullo schermo. Sembrava quasi, ieri mattina, che dovesse tornare da un momento all’altro. E i colleghi faticavano ancora a digerire l’idea che non l’avrebbero più vista varcare la soglia. Lei così vitale, solare, intraprendente. Carica di un’energia positiva travolgente che l’aveva fatta ben presto benvolere da tutti. Si era inserita subito nel nuovo ambiente lavorativo. E aveva sempre un pensiero carino per ciascuno. Quando il suo fratello più piccolo, Sergio, si è laureato in architettura al Politecnico, il 23 febbraio scorso, ha portato una bomboniera con i confetti ai titolari.
Il nuovo impiego la rendeva felicissima: era proprio il ramo in cui aveva fatto esperienza a Milano. Non tutti, con un curriculum come il suo, avrebbero scelto di ripartire dalla gavetta, come subagente in una succursale di provincia. Il suo ultimo impiego alle Generali Italia spa Agmi, a Milano, era stato in veste di team manager, con dieci persone alle sue dipendenze: degno coronamento della laurea in economia aziendale e del master in comunicazione e marketing, entrambi conseguiti alla Bocconi di Milano.
Per amore aveva lasciato tutto: la carriera e la casa, a Zelo di Buon Persico, in provincia di Lodi. Proprio nell’hinterland milanese la giovane assicuratrice in carriera aveva i suoi affetti. Secondogenita di tre fratelli (Calogero il maggiore e Sergio il minore), si era trasferita con la famiglia nella cintura milanese dopo essersi diplomata come tecnico commerciale all’Istituto Foderà di Agrigento. Il padre, imprenditore edile, titolare della Costanza costruzioni srl, aveva infatti trasferito la sede della sua azienda a San Giuliano Milanese, dove la stessa Teresa ha mosso i primi passi nel mondo del lavoro dal 2006 al 2012. Teresa aveva conosciuto Trifone a Milano, dove il giovane sottufficiale si era recato per un corso, e ha capito subito che era l’uomo della sua vita.
Un colpo di fulmine, che li aveva portati, di lì a poco, a decidere di passare il resto della vita insieme. Da maggio dello scorso anno i due giovani convivevano nell’appartamentino al quarto piano nel condominio di via Chioggia, all’interno 27. Nel frattempo, a Pordenone Teresa non è mai rimasta con le mani in mano. Ha fatto qualche lavoro saltuario come hostess in alcuni locali, in occasione di fiere ed eventi, per arrotondare, prima di trovare lavoro all’agenzia. E si era iscritta anche ad Economia e commercio all’università di Udine, dove aveva dato già due esami.Nel primo aveva preso un 28.
«Non riesco a pensare come si possano rassegnare le famiglie – è in lacrime la padrona di casa – di fronte a una tragedia simile. Erano una coppia perfetta». Facevano progetti, meditavano di comprare una casa insieme in un futuro prossimo. Avevano conosciuto le rispettive famiglie, accolti in entrambi i casi a braccia aperte. Fra pochi mesi Trifone sarebbe stato trasferito a Milano per l’Expo, ma il suo obiettivo era entrare nella Guardia di finanza. E già si erano organizzati per venirsi a trovare spesso. A lui sarebbe piaciuto anche fare missioni all’estero: quando ne parlava, lei si rabbuiava un po’ per la preoccupazione.
Ma poi il sorriso ritornava a splendere. L’affiatamento fra i due era evidente anche agli occhi dei semplici conoscenti. «Avevano la capacità – ricordano i proprietari di casa – di stabilire un’immediata empatia con gli interlocutori. Ci hanno invitato per un aperitivo a Natale, accogliendoci favolosamente. Lei si è subito messa ai fornelli, poi ci hanno regalato un pensiero natalizio. Erano due persone squisite, perfettamente educate. Lui era buonissimo, lasciava che lei esprimesse i sentimenti di entrambi. Erano davvero innamorati. Lei era così piena di coraggio verso la vita...».
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