Telemare rischia di chiudere dipendenti col fiato sospeso

L’ultima emittente radiotelevisiva goriziana lamenta la mancanza di contributi Quattro persone senza stipendio da dicembre. Accuse alla Regione

Rischia la chiusura anche l’ultima emittente radiotelevisiva goriziana, che stoicamente ha sin qui retto l’urto di un mercato, quello dell’editoria, sempre più asfissiante per le piccole realtà. Telemare, nata nei primi anni Ottanta a Monfalcone e trasferitasi con il nuovo millennio a Gorizia, è alle prese con la mancata erogazione dei fondi per le trasmissioni in lingua friulana e slovena. E per questo rischiano il taglio i quattro dipendenti, che dallo scorso dicembre sono senza stipendio.

In una nota, la presidente della società che governa l’emittente televisiva, l’ex consigliere provinciale Maria Ferletic, accusa senza mezzi termini la Regione per l’attuazione delle leggi di tutela della minoranza slovena. «Nessuno è contrario alle razionalizzazioni ma queste vanno fatte con criterio, ponderatezza e senso di responsabilità nella consapevolezza che si gestisce denaro pubblico peraltro in un momento di una crisi cruciale. Le manovre sconsiderate possono portare alla morte di enti condotti e gestiti con amore e passione come il caso della scuola Emil Komel, che dovrebbe essere fusa con la Glasbena Matica», spiega Ferletic. «Per i friulani è stato istituito l’Arlef - prosegue l’editrice - che gestisce i fondi anche per le emittenti radiotelevisive mentre la minoranza slovena si trova all’oscuro di tutto: i contributi per l’attività radiotelevisiva sono invisibili, di fatto. La commissione consultiva della minoranza slovena di cui fanno parte anche le rappresentanze delle due confederazioni Skgz e Sso, non ha una struttura tecnico-amministrativa e non ha alcuna responsabilità anche se, illegittimamente, decide sulle sorti della minoranza slovena pure nel settore radiotelevisivo delle cui norme non appare esperta».

Secondo Ferletic, «la commissione consultiva è in definitiva lo strumento attraverso il quale la “democratica” Regione a statuto speciale Fvg vuole arrivare a seppellire l’emittente, pensando di togliersi così di mezzo tutte le responsabilità ed evitare il risarcimento dei danni provocati alla stessa emittente. Va sottolineato che l’emittenza radiotelevisiva svolge per legge un servizio di interesse generale nel rispetto delle rigide norme che regolano la materia».

Il saldo del contributo assegnato per l’anno 2014, che ammonta a 13 mila 600 euro e rendicontato di febbraio 2015, deve essere ancora erogato, mentre quello del 2011 relativo alla lingua friulana (6 mila 800 euro) è stato sospeso «a causa dell’errore nel regolamento che prevede la figura del produttore indipendente come da testo unico, inesistente nella nostra regione». (chr.s.)

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