Telefona dalla Colombia: «Posso avere la pensione?»

Il protagonista della chiamata alla Cgil un ex muratore che ora vive a Medellin. «Ho lavorato in riva al Livenza, ma adesso mi è difficile tornare a Sacile»

SACILE. «Vorrei la pensione per procura». Allo sportello Cgil Spi hanno pensato allo scherzo telefonico. «Dico sul serio: chiamo da Medellin e serve una mano». In via Carli chiamano da mezzo mondo, ma la Colombia mancava nel puzzle dei tesserati.

«Ci informiamo – ha assicurato Giuseppe Dario vertice di cinquemila pensionati Cgil in diretta con la Colombia –. Il primo consiglio è quello di rivolgersi al consolato italiano. Intanto, ci diamo da fare a Sacile».

La pensione per procura è un desiderio irrisolto: quello di un sacilese che ha fatto il muratore, per tanti anni nel Giardino della Serenissima. Poi, ha mollato la malta e la meta colombiana, gli ha cambiato la vita.

Ha ritrovato la libertà da tasse da strozzinaggio e molestie burocratiche o salari da fame vivendo in un barrio, girando per i “departamentos”, visitando territori densi di storia coloniale e viaggiando per strade immerse nella natura. «Ma la domanda di pensione – consigliano da Sacile – potrebbe essere inoltrata al Consolato e poi spedita all’Inps di Pordenone».

Il muratore emigrato da Sacile fa parte dell’esercito degli “italiani in fuga”: quelli che si trasferiscono per un sacco di motivi. Stanchezza, avventura, amore, sogni e voglia di cambiare. «Dopo anni voglio la mia pensione dell’Inps – incalza l’ex muratore al telefono Cgil –. Ma ho difficoltà a tornare a Sacile per le pratiche».

La voglia di pensione è senza frontiere. «Telefonate dalla Colombia e pensionati sacilesi tutti i giorni allo sportello – hanno la fila in via Carli –. Siamo a disposizione di tutti, per fare consulenza e stampare il modello Cud e la busta paga della pensione. L’Inps non li spedirà a domicilio».

In agenda 2014 c’è l’indicizzazione delle pensioni (leggi: rivalutazione) dopo il blocco biennale e l’informativa futura su tasse e balzelli che stangheranno i prossimi 12 mesi. «Ci attiveremo nei confronti dell’amministrazione sacilese – promette Dario –per aprire un confronto sulla salvaguardia delle fasce deboli dei contribuenti».

Crisi, tasse, pensioni al lumicino e recupero crediti. La stangata che è capitata a tanti pensionati sacilesi è quella del recupero di somme elargite dall’Inps “per errore”. Sulla pensione di 900 euro può capitare un salasso di 500 euro.

Una doccia fredda per chi deve fare i conti sulla spesa quotidiana e rinuncia al caffè. «Verifichiamo le pensioni e le richieste di restituzione – assicurano alla Cgil a due passi dalla stazione ferroviaria –. Molte volte capita di trovare inesattezze e inoltriamo i ricorsi. Tanta gente ci ringrazia, perché anche poche centinaia di euro, possono cambiare la vita degli over 65».

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