Telecamere schedate, e su Udine c’è l’occhio del Grande fratello

UDINE. Sicurezza in città: parte la conta delle telecamere pubbliche e private per potenziare la rete di videosorveglianza e controllare tutti gli angoli di Udine. Tra qualche settimana due agenti della polizia locale busseranno alle porte dei cittadini per censire gli impianti e compilare la mappa da mettere al servizio delle forze dell’ordine.
Si stima che accanto alle 43 telecamere installate negli anni dal Comune e ai 287 punti a circuito chiuso presenti nei cimiteri, nei civici musei e nei luoghi sensibili, nel capoluogo friulano siano accesi altrettanti occhi elettronici. Una potenzialità non indifferente che può essere utilizzata per la lotta alla microcriminalità. Ma non basta perché il Comune per garantire il decoro della città invita i cittadini a segnalare attraverso la piattaforma ePart Udine vandalismi, persone che creano disturbo alla quiete pubblica, accattoni molesti o automobili parcheggiate in divieto.
L’amministrazione Honsell si prepara ad agire su due fronti coinvolgendo in entrambi i casi i cittadini: da un lato chiedendo il permesso per utilizzare gli impianti di videosorveglianza privati, dall’altro invitando la gente a collaborare per tenere in ordine la città.
Il progetto messo a punto dall’assessore all’Innovazione, Gabriele Giacomini, d’intesa con il comandante della polizia locale, Sergio Bedessi, prende il nome del personaggio che vedeva tutto della mitologia greca Panoptes e ha già ottenuto il via libera dal questore, Antonio Tozzi, dal prefetto, Delfina Raimondo, e dal Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica. «Avendo la mappa so quali sono le zone scoperte» spiega Giacomini, citando un esempio per tutti: «Abbiamo sperimentato il monitoraggio delle telecamere in via Gemona e con grande sorpresa abbiamo scoperto che lungo questa strada sono in azione otto occhi elettronici privati. È evidente che se devo potenziare il sistema di videosorveglianza urbana non lo faccio in via Gemona».
A breve quindi il Comune pubblicherà un avviso per informare la cittadinanza che due agenti della polizia locale gireranno la città per rilevare la presenza delle telecamere private. «Registreranno la localizzazione, scatteranno una fotografia per documentare il raggio d’azione dell’occhio elettronico e annoteranno il nome del proprietario o del responsabile dell’immagine con il relativo numero telefonico o contatto di posta elettronica» aggiunge l’assessore facendo notare che avendo la mappa a disposizione le forze dell’ordine, quando lo riterranno, potranno contattare direttamente i titolari degli impianti privati evitando così sopralluoghi e accertamenti.
Lo stesso vale per le segnalazioni nella piattaforma ePart: «A breve incontreremo l’amministratore per implementare il progetto e dare così la possibilità alla gente di segnalare schiamazzi, disturbi alla quiete pubblica, accattoni molesti, vandalismi e aree degradate» aggiunge l’assessore secondo il quale è arrivato il momento di intendere la sicurezza con occhi diversi. «Non vogliamo - conclude Giacomini - né favorire l’allarme sociale né incentivare la gente a fare giustizia da sé, ma solo monitorare i punti più problematici della città». A breve il vertice con i rappresentanti delle forze dell’ordine.
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