«Telecamere della Ztl spente è uno spreco di soldi pubblici»

Del Torre (Pd) e Rizza (Siamo Ud): lasciano inattive quelle esistenti e ne comprano altre La replica del vicesindaco: leggono le targhe, non sono impianti di videosorveglianza
Udine 31 Luglio 2019 Manin telecamera Agenzia Petrussi foto Turco Massimo
Udine 31 Luglio 2019 Manin telecamera Agenzia Petrussi foto Turco Massimo



«La Giunta di Udine si vanta del suo costoso programma di acquisto ed installazione di nuove telecamere, ma contemporaneamente spreca soldi pubblici perché tiene spente quelle che già ci sono, anche dopo le recenti rapine». L’accusa è dei consiglieri comunali Cinzia Del Torre e Riccardo Rizza i quali, anche in rappresentanza dei gruppi consiliari del Partito Democratico e di Siamo Udine con Martines, hanno spedito alla Corte dei conti un lungo esposto per denunciare «la mancata e ingiustificata disattivazione», da oltre 12 mesi, delle telecamere di via Manin, vicolo Sillio e piazza San Cristoforo.

Le telecamere intelligenti, installate dalla precedente amministrazione a gennaio 2018 per monitorare i varchi di accesso alla Ztl, sono costate 150 mila euro al Comune. Ma hanno smesso di fare multe il primo agosto dello scorso anno. Uno stop motivata dalla decisione dell’amministrazione Fontanini di avviare una sperimentazione (che inizialmente doveva durare sei mesi e poi è stata prorogata) di riapertura al traffico di via Mercatovecchio. Il Comune voleva infatti valutare gli auspicati (dai negozianti del centro) benefici al commercio della riapertura al traffico che poi nei fatti non ci sono stati o comunque non sono stati considerati sufficienti a giustificare l’interruzione del cantiere di via Mercatovecchio che infatti è poi partito e porterà alla pedonalizzazione della storica strada.

«Non appena sarà ripristinata la Zona a traffico limitato quindi saranno riattivate anche le telecamere», ha assicurato il vicesindaco Loris Michelini. Ma il sindaco Pietro Fontanini ha ricordato che la decisione di sospendere la Ztl e di spegnere le telecamere è stata motivata anche dalla volontà di mettere un freno al boom di multe registrate in pochi mesi.

Gli occhi elettronici sono entrati in funzione soltanto il 4 aprile dello scorso anno e in pochi mesi (fino appunto al primo agosto) hanno sanzionato più di 30 mila ingressi non autorizzato. Colpa anche di un «regolamento poco chiaro e di una gestione non sempre lineare da parte della Polizia locale» secondo le associazioni dei consumatori che hanno presentato migliaia di ricorsi ottenendo centinaia di annullamenti. Anche per questo motivo l’attuale amministrazione ha preferito sospendere la Ztl. «Dovevamo rimediare ai danni di chi ci ha preceduto ed è curioso che adesso venga presentato questo esposto anche perché - ha precisato Michelini - quelle telecamere servono a leggere le targhe e non possono essere utilizzate per la videosorveglianza. Al momento rilevano il numero dei passaggi, ma non identificano le targhe cosa che torneranno a fare solo quanto sarà ripristinata la Zona a traffico limitato».

Per Del Torre e Rizza però la realtà è un’altra: «Si tratta di impianti di “videosorveglianza e lettura targhe” recentissimi, del tutto simili a quelli nuovi che il Comune ha intenzione di acquistare, ma già collegati in rete coi monitor della sala operativa della polizia locale. Le telecamere esistenti consentono già, se tenute accese, di sapere quali mezzi entrano nella zona. Sono strumenti tecnologici che possono quindi essere utili per varie attività di polizia e non solo per controllare il rispetto della Ztl, oggi ancora sospesa. Per sospendere la Ztl sarebbe invece bastato bloccare la funzione che prevede la spedizione delle sanzioni invece di togliere alla polizia locale uno strumento di videosorveglianza del territorio». Da qui l’ipotesi di danno erariale avanzata dai due esponenti dell’opposizione che hanno criticato anche il mancato rispetto della decisione del Consiglio comunale che «lo scorso 25 marzo aveva deciso di non procedere alla consultazione referendaria voluta da più di 2 mila cittadini, ma di terminare la “sperimentazione”, sull’apertura al traffico dopo la conclusione dei lavori in via Mercatovecchio per permettere un fluido accesso al cantiere dalle vie Manin e Vittorio Veneto. Vicolo Sillio e piazza San Cristoforo però - hanno concluso - avrebbero dovuto essere di nuovo Ztl subito dopo il pronunciamento del Consiglio e invece ancora oggi sono di libero transito e le telecamere sono spente». —



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